Santésuisse avverte: nel 2022 casse malati più care del 4% e chiede l’intervento della politica

Chiara De Carli

6 Settembre 2022 - 11:48

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Coronavirus, incremento delle prestazioni sanitarie e costo dei medicamenti: ecco cosa ha fatto scattare l’aumento dei premi assicurativi.

Santésuisse avverte: nel 2022 casse malati più care del 4% e chiede l'intervento della politica

A causa della pandemia da coronavirus, le casse malati sono state costrette a fronteggiare ingenti costi. Che ora si riflettono sui premi che i cittadini devono pagare. Da anni, spiega santésuisse in un comunicato odierno, non si registrava una progressione così marcata dei costi nella sanità svizzera. I dati più aggiornati evidenziano che nel 2021 i costi sono saliti del 6,4 per cento per persona assicurata. All’orizzonte, nessuna inversione di tendenza, né per l’anno corrente né tanto meno per il prossimo. L’incremento si attesterà al 4% dei costi sia per il 2022 che per il 2023, andamento accompagnato da un massiccio rialzo dei premi, dato che le riserve non saranno in grado di attutire questo fenomeno.

Da cosa sono dati gli aumenti?

La crescita dei costi è legata alla tariffa per singola prestazione Tarmed che ha toccato quota 12 miliardi di franchi, ossia circa il 9% in più rispetto all’anno precedente. Inoltre, i prezzi dei medicamenti in Svizzera sono eccessivamente alti: per i farmaci coperti da brevetto la differenza rispetto ai Paesi europei è all’incirca del 9, per i medicamenti non più soggetti a brevetto del 15 e per i generici addirittura del 100%.
Inoltre, nel 2021 la maggior parte delle cure posticipate nel 2020 sono state recuperate, altre invece no, poiché non necessarie. Secondo il nuovo studio dell’HSG, su incarico di santésuisse, nel 2020 le misure anticovid hanno avuto come conseguenza che la crescita dei costi è stata del 3% inferiore di quanto preventivato.

Il Parlamento deve agire

Di fronte a questi ingenti aumenti, Santésuisse chiede l’intervento del Parlamento per arginare questa evoluzione. Nonostante, sottolinea, sembra manchi una reale volontà di attuare provvedimenti efficaci per contenere i costi.

Le proposte di santésuisse

Ecco alcune soluzioni proposte da santésuisse per contribuire a frenare l’eccessivo aumento dei costi:

  • Santésuisse è disponibile a collaborare con gli attori del ramo per sviluppare anche per il settore ambulatoriale un sistema tariffale sostenibile basato su importi forfettari e integrato con una tariffa per singola prestazione, prevedendo una remunerazione uguale per le prestazioni di uno stesso genere.
  • Secondo santésuisse è necessario ridurre l’eccedenza forfettaria e chiama in gioco i Cantoni che devono svolgere un ruolo più attivo in tema di autorizzazione dei nuovi medici. Dal 2013 ad oggi, spiega, medici di base sono aumentati del 7 per cento in Svizzera e gli specialisti del 12 per cento. In base alle statistiche, ogni nuovo studio medico viene a costare circa 500’000 franchi agli assicurati.
  • santésuisse chiede che tutti i prezzi dei medicamenti – compresi quelli dei farmaci generici e dei biosimilari – vengano verificati e adeguati periodicamente sulla base di un confronto dei prezzi praticati all’estero. Per l’ente si deve puntare maggiormente sui generici, per un risparmiao di centinaia di milioni di franchi.
  • La Confederazione deve accelerare le procedure di Health Technology Assessment (HTA) ovvero misure tramite cui verifica sistematicamente se determinate prestazioni remunerate dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie soddisfano i criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità. In secondo luogo, deve escludere dal catalogo delle prestazioni quelle che non soddisfano i criteri EAE.
  • Infine chiede di rafforzare i controlli delle fatture. Grazie a queste verifiche, correzione e rifiuto delle fatture, gli assicuratori risparmiano ogni anno almeno 3.5 miliardi di franchi in termini di costi. Un know how che ha permesso loro di gestire il controllo dei costi concernenti i test covid. In questo ambito gli assicuratori malattia hanno registrato numerose irregolarità, notificate quindi all’Ufficio federale della sanità pubblica. In caso di presunta truffa, gli assicuratori bloccano i pagamenti. Adesso spetta alla Confederazione dare seguito a queste indicazioni, chiedere il rimborso degli importi versati indebitamente e, casomai, presentare denuncia penale.

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