Perdite sull’oleodotto Druzhba: un altro sabotaggio russo?

Matteo Casari

12/10/2022

12/10/2022 - 17:12

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Due raffinerie tedesche hanno riportato una perdita nella fornitura di petrolio odierna. Sono in corso indagini per stabilire la natura dei danni.

Perdite sull'oleodotto Druzhba: un altro sabotaggio russo?

In Polonia è stata scoperta una perdita nell’oleodotto Druzhba, un’infrastruttura di condotti che collega la Russia all’Europa. La causa è ancora sconosciuta, secondo quanto annunciato mercoledì dall’operatore petrolifero polacco Pern. Secondo il Ministero dell’Economia tedesco, la sicurezza dell’approvvigionamento in Germania è garantita nonostante i danni subiti.

Perdite nella fornitura alla Germania

L’oleodotto Druzhba, chiamato “Oleodotto dell’Amicizia” è il più grande del mondo e trasporta il petrolio russo a diversi Paesi dell’Europa centrale per circa 4mila chilometri. I suoi tubi corrono in parte sopra e in parte sotto terra.
La raffineria PCK di Schwedt, nel Brandeburgo, una delle tante rifornite dall’oleodotto, ha dichiarato di aver ricevuto petrolio in quantità ridotta mercoledì. Tuttavia, l’azienda non ritiene che la fornitura di carburante e olio da riscaldamento alla regione sia attualmente a rischio.
Secondo l’operatore leader polacco Pern, il danno è stato segnalato nella tarda serata di martedì su uno dei due filoni della sezione occidentale dell’oleodotto a circa 70 chilometri dalla città polacca di Plock. Si tratta dell’oleodotto principale attraverso il quale il greggio arriva in Germania. I contatti con i partner tedeschi sono stati mantenuti e le consegne al Paese vicino sono state effettuate nel quadro delle possibilità tecniche.

Le indagini in corso

Il Ministero federale dell’Economia e della Tecnologia tedesco sta monitorando la situazione ed è in stretto contatto con tutte le agenzie interessate, ha dichiarato il portavoce a Berlino. Le raffinerie di Schwedt e Leuna, quest’ultima in Sassonia-Anhalt, ricevevano in buona parte anche petrolio dai porti di Rostock e Danzica. A causa dell’embargo petrolifero deciso contro la Russia a partire dal 1° gennaio, questi siti hanno quindi bisogno di alternative per l’approvvigionamento di petrolio.
Burkhard Woelki, portavoce di Rosneft Germania, la filiale tedesca della compagnia petrolifera del governo russo, ha dichiarato che, poiché non è ancora chiaro quanto sia grave la perdita e quanto tempo richiederà la riparazione, non è ancora possibile stimare l’entità delle conseguenze per la raffineria di Schwedt. Questa fornisce carburante a gran parte della Germania nord-orientale.
Secondo l’autorità ambientale polacca, la perdita scoperta nell’oleodotto Druzhba si trova tra le città di Boniewo e Chodecz. I rappresentanti dell’autorità stavano indagando sul danno, con la presenza anche di un pubblico ministero. Sul luogo della perdita sono state inviate squadre di intervento dell’operatore insieme ai vigili del fuoco.

Nuovo sabotaggio della Russia?

Alla fine di settembre, alcune esplosioni hanno aperto diversi varchi nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. Dopo le detonazioni, grandi quantità di gas sono fuoriuscite da diverse falle nei due gasdotti per giorni senza interruzioni. Le perdite si trovavano in acque internazionali nelle zone economiche esclusive di Danimarca e Svezia. Sin da subito si è sospettato un sabotaggio ad opera della Russia, con l’interesse di continuare a indebolire l’approvvigionamento energetico del vecchio continente. Attualmente, le autorità competenti stanno ancora indagando sull’accaduto.
«La causa della perdita nell’oleodotto di Druzhba è oggetto di indagine. Finora non ci sono indizi sulla causa del guasto. Tutte le ipotesi sono possibili», ha scritto su Twitter il portavoce del coordinatore dei servizi segreti, Stanislaw Zaryn.

Iscriviti alla newsletter