Dollaro sempre più forte: verso la parità con il franco. Cosa aspettarsi?

Chiara De Carli

14/06/2022

15/06/2022 - 12:11

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L’aumento dei tassi guida da parte della Fed, guerra in Ucraina e difficoltà economica cinese, stanno portando gli investitori a comprare sempre più il biglietto verde.

Dollaro sempre più forte: verso la parità con il franco. Cosa aspettarsi?

Solamente tre mesi fa il dollaro toccava la parità con il franco svizzero, la prima volta dal 2019. Il 12 marzo scorso, l’indice del dollaro era a quota 104,72 punti e ora questo episodio potrebbe accadere di nuovo, questione di ore. Sì perché nella giornata di ieri l’indice della valuta americana ha raggiunto un nuovo picco a 105,097 punti, a cui ha poi fatto seguito una discesa, arrivando alle 14.45 di oggi a quota 104,83 punti.
Mentre l’indice continua il suo rally, il franco – per il momento – continua a mostrare la sua forza: alle 15.41, 1 franco viene scambiato per 1,0055 dollari.

Perché il dollaro si rafforza?

Con il rafforzamento del biglietto verde, dunque, si potrebbe assistere nuovamente alla parità tra il tasso di cambio di dollaro e franco svizzero. I timori di una recessione portano gli investitori ad acquisire sempre più la principale valuta mondiale, consolidandola come bene rifugio. In altre parole, il dollaro sta beneficiando del rialzo dei tassi d’interesse dello 0,5% da parte della Federal Reserve, con il conseguente aumento del costo del denaro: se prima oscillava in un range tra lo 0,25 e lo 0,5% , ora si trova all’interno di una “forchetta” tra lo 0,75% e l’1%.

Cosa accade se il dollaro si rafforza sul franco?

Il deprezzamento del franco nei confronti del dollaro, qualora la moneta statunitense dovesse acquistare sempre più valore, non è per forza una notizia negativa. Anzi. La sopravvalutazione del franco ha rappresentato negli anni scorsi uno dei più grandi problemi per l’economia svizzera e aveva indotto la Banca nazionale ad abbandonare il tasso minimo.
Tuttavia, tenendo in considerazione il continuo aumento dei prezzi delle merci in Europa e negli Stati Uniti, l’indebolimento del franco svizzero potrebbe non trovare beneficio all’interno del commercio delle importazioni. I tassi di cambio infatti sono importanti per il mercato import/export del Paese. Se da un lato possono agevolare le esportazioni, dall’altro aumentano i prezzi dei materiali provenienti dall’estero. Per questo, secondo gli analisti, si prospetta nei prossimi mesi un aumento dei tassi guida da parte della Bns.

Si rafforza su tutte le monete mondiali

Aumento del tasso guida da parte della Fed, guerra in Ucraina e difficoltà dell’economia cinese, rendono la moneta americana attraente. La situazione altamente precaria spinge gli investitori ad acquistarlo, facendogli così guadagnare terreno sulle altre monete: euro, yen e sterlina britannica.

Vantaggi per i turisti

Se da un lato con l’aumento del valore del biglietto verde, i cittadini americani possono permettersi di acquistare di più durante i viaggi all’estero, gli Usa vengono sicuramente penalizzati in questione di esportazione. Aumentando i prezzi, il mercato viene scoraggiato.

Esportazioni più convenienti

Con l’aumento dei tassi guida e il conseguente apprezzamento del dollaro, le esportazioni verso gli Usa diventano più convenienti: una buona notizia per la Svizzera che nel 2021 ha visto crescere il suo export verso gli Stati Uniti del 6,3% a 47 miliardi di franchi. Se da un lato quindi viene favorito il commercio verso gli Usa, questa mossa da parte della Fed, consente di tenere a bada l’inflazione per l’economia statunitense, cresciuta dell’8,6% su base annua nel mese di maggio.

Ipotesi future: perderà terreno?

Secondo gli analisti, nel corso dei prossimi mesi se la pressione sul mercato del lavoro dovesse allentarsi, con l’aumento del tasso di disoccupazione, la moneta statunitense dovrebbe perdere l’interesse da parte degli investitori e tornare a indebolirsi.
L’ipotesi quindi è di mantenere un tasso di cambio tra dollaro e franco ben al di sotto della parità, un po’ come era accaduto nel 2017, quando era stato portato a 0,92 franchi.

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