Frontalieri, dal 2024 sarà più conveniente trasferirsi in Svizzera? Mattia Cavallini, Frontaliere Sicuro: «Una possibilità concreta»

Chiara De Carli

23/06/2023

28/06/2023 - 09:05

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Secondo Mattia Cavallini, imprenditore, ceo di AMC Consulting SA e fondatore di Frontaliere Sicuro lavorare in Svizzera come frontaliere sarà ancora conveniente. Ma non per le fasce di reddito più alte.

Frontalieri, dal 2024 sarà più conveniente trasferirsi in Svizzera? Mattia Cavallini, Frontaliere Sicuro: «Una possibilità concreta»

Il nuovo accordo fiscale sui frontalieri, approvato nelle scorse settimane dal Senato italiano, apre delle incognite sia per le imprese svizzere sia per i lavoratori italiani che, dall’anno prossimo, inizieranno a lavorare per la prima volta per un datore di lavoro elvetico.
La questione guarda da vicino entrambe le parti. Il Canton Ticino, così come tutta la Svizzera, è alle prese con il tasso di disoccupazione più basso di sempre, a maggio all’1,9% e la ricerca di personale specializzato è all’ordine del giorno. Lo stesso presidente di Farma Industria Ticino (Fit), Piero Poli, ha dichiarato qualche giorno fa che per soddisfare il fabbisogno del segmento, il bacino ticinese non è sufficiente e per proseguire con l’innovazione è importante importare manodopera dall’estero. Non solo dalla vicina Italia, ma anche da altri Paesi. Non ha negato poi che il nuovo accordo fiscale preoccupa le aziende. Concretamente a livello fiscale non si conosce ancora il suo effetto, ma è chiaro che si dovrà agire per mantenere attrattivo il lavoro in Svizzera. Bisognerà puntare non più solo sul salario, ma anche su flessibilità lavorativa e approccio al dipendente che, all’interno della piccola realtà ticinese, viene spesso considerato una persona, più che un numero.

Nuovo accordo fiscale dei frontalieri: meglio trasferirsi?

Ma concretamente, allora, dal 2024 converrà ancora partire da casa all’alba e rientrare in tarda serata per portare a casa, in media, circa 1’500 euro in più al mese?
«Con l’introduzione del nuovo regime fiscale, il frontaliere sarà soggetto ad una doppia imposizione, comportando un esborso maggiore in termini di tasse», ci spiega Mattia Cavallini, imprenditore, ceo di AMC Consulting SA e fondatore di Frontaliere Sicuro. «A fronte delle molte simulazioni, che stiamo predisponendo per i futuri frontalieri, si evince che per i redditi medio bassi, la doppia imposizione non è così penalizzante e potrebbe essere ulteriormente ridotta con le detrazione e deduzioni fiscali sul lato Italia».

Mentre per i redditi medio alti?
«Essendo assoggettati alle aliquote Irpef più alte, la doppia imposizione si farà sentire maggiormente: la base imponibile sulla quale verranno calcolate le tasse in Italia, coinvolgerà gli scaglioni piu alti dell’Irpef. Quindi se non sarà ben compensata con deduzioni e detrazioni fiscali, potrebbe esserci un divario più elevato. Sarà interessante vedere se ci sarà un aumento dei trasferimenti in Svizzera».

Come detto, anche i residenti nella fascia dei 20km dovranno dichiarare i redditi in Italia. Considerando un salario medio di 50 mila franchi, quanto rimarrà nelle tasche del lavoratore?
«A fronte delle numerose simulazioni che stiamo predisponendo, insieme al pool di professionisti di cui faccio parte, per un reddito di 50’000 franchi, l’esborso ulteriore di tasse potrebbe aggirarsi in un ranger dai 5’000 agli 9’000 euro circa che, tuttavia, non tengono conto delle detrazioni e deduzioni italiane che ridurrebbero questa cifra.
Si tratta comunque di una stima che dovrà essere confermata nei numeri, con una proiezione ad hoc della situazione di ogni lavoratore che non può essere standardizzata».

Al netto del traffico, strada da percorrere quotidianamente e nuove tasse da pagare: lavorare in Svizzera rimarrà attrattivo come lo è stato fino ad ora?
«Sicuramente sì, penso sia importante dire che l’attrattività del lavoro oltreconfine, non sia solo per lo stipendio più alto. Per molti individui la scelta della Svizzera è un’opportunità di avanzamento di carriera dove vengono apprezzate competenze, serietà e meritocrazia.
Il mercato Svizzero oggi è alla ricerca di molte figure professionali specializzate e per molti rappresenta un trampolino di lancio, nonché un luogo dove stabilirsi per costruire il proprio futuro lavorativo e familiare».

Guardando all’anno prossimo, cosa sarà più conveniente? Trasferirsi o rimanere a vivere in Italia?
«In molti siamo curiosi di capire cosa succederà e che effetti reali avrà questo accordo sulla nuova fiscalità. Quel che è certo è che, dall’anno prossimo, il trasferimento in Svizzera per molti, diverrà un’opzione concreta, fin da subito a differenza di ciò che accadeva in passato. Credo che il trasferimento in Svizzera sia più facile e immediato per single o conviventi che non hanno ancora radicato la propria famiglia in Italia. Mentre per i nuclei familiari con figli dovrà essere una scelta ben ponderata, trattandosi di un cambio radicale e di una scelta di vita importante. Ci tengo a sfarate qualche mito sul costo della vita in Svizzera».

Prego.
«Nella quotidianità non è distante da quanto costa oggi vivere in città come Milano o molti capoluoghi di provincia italiani».

Cosa considerare quando si decide per il trasferimento?
«Inizialmente la visione del proprio futuro professionale e della propria famiglia. La Svizzera offre sicuramente più garanzie a livello lavorativo, sociale, in un contesto nel quale le città sono sicure e l’istruzione è a un ottimo livello.
L’unica grossa differenza che spesso spaventa e rappresenta un cambio radicale è l’aspetto sanitario, essendo in regime privato».

In generale dopo quanto un italiano decide di venire a vivere in Svizzera?
«È molto soggettivo, sicuramente chi ha un’attività imprenditoriale in Svizzera o decide di avviarne una deve mettere in conto di trasferirsi in Svizzera per gestire al meglio il proprio business e radicarsi sul territorio.
Per un dipendente, se il suo futuro lavorativo lo vede all’estero, il trasferimento può essere anche immediato, soprattutto se lavora in cantoni della Svizzera tedesca o francese o se si svolgono lavori che richiedono una presenza importante sul territorio».

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