VIDEO Le sfide di Farma Industria Ticino. Piero Poli: «La politica mantenga le promesse fatte»

Chiara De Carli

21/06/2023

22/06/2023 - 11:01

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Strascichi della pandemia, difficoltà a reperire i materiali e carenza di manodopera. Ecco come è messo il settore chimico-farmaceutico ticinese.

VIDEO Le sfide di Farma Industria Ticino. Piero Poli: «La politica mantenga le promesse fatte»

L’industria farmaceutica ticinese ha un impatto importante sul prodotto interno lordo del Cantone. Si conta che all’anno produce 2,8 miliardi ovvero l’8,5% del Pil cantonale.
Il segmento è in costante crescita: secondo uno studio commissionato da Farma Industria Ticino (Fit) al Bak Economics, tra il 2011 e il 2019 è stato quello che ha segnato una maggiore ascesa, pari al 17,1%.
Con queste cifre, il presidente Piero Poli e la direttrice Daniela Bührig hanno aperto la conferenza stampa dell’associazione di categoria mercoledì mattina, organizzata in vista dell’assemblea generale annuale.

Settore segnato da Covid e inflazione

Diverse le questioni emerse durante l’incontro. A cominciare dallo strascico ancora presente della pandemia da Coronavirus che ha rallentato la vendita di prodotti chimico-farmaceutici ticinesi, così come la carenza di energia e le difficoltà sulle catene di approvvigionamento che pesano anche su aspetti che possono sembrare banali, come il reperimento di carta per gli imballaggi dei farmaci. Inoltre, ha spiegato il presidente Poli, ha impattato anche l’aumento del tasso di cambio, segnando negli ultimi mesi un calo dell’esportazione dei prodotti.
Tutto sommato, comunque, il settore se la cava bene. Negli ultimi anni è aumentato sia il monte salari che il valore prodotto sul territorio. Certo, senza il Covid tutto sarebbe potuto andare meglio, permettendo l’esplosione tanto attesa del settore che però, a conti fatti, non è avvenuta.

Carenza di manodopera

All’orizzonte anche diverse incognite. A cominciare dalla carenza di manodopera. Guardando al futuro, infatti, per via dell’invecchiamento della popolazione e della sempre più diffusa tendenza a desiderare un lavoro part time, si teme che non si riesca a far fronte al fabbisogno. Si cercherà allora di attingere a risorse provenienti dall’estero, migliorando l’attrattività, tramite «soluzioni di welfare aziendale che implicano flessibilità lavorativa e asili nidi», ha spiegato la direttrice Bührig.

Richieste alla politica ticinese

Un invito, tuttavia, è rivolto anche alla politica. Farma Industria Ticino chiede misure per far fronte a questa esigenza che colpirà nel prossimo futuro non solo il Ticino, ma tutta Europa. Così come si deve pensare a delle condizioni fiscali vantaggiose per trattenere sul territorio persone fisiche e imprese.

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