Novartis: svolta nel trattamento contro l’orticaria cronica. E il titolo recupera lo 0,6%

Chiara De Carli

9 Agosto 2023 - 10:11

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I pochi effetti collaterali registrati potrebbero portare il Remibrutinib a essere il farmaco d’elezione per il trattamento dell’orticaria cronica spontanea. Sintomatologia che colpisce il 25% della popolazione.

Novartis: svolta nel trattamento contro l'orticaria cronica. E il titolo recupera lo 0,6%

Novartis ha concluso con successo la terza fase di studio del farmaco Remibrutinib per il trattamento dell’orticaria cronica. Ad annunciarlo il gruppo questa mattina in comunicato stampa, in cui hanno spiegato come nell’ultima fase di sperimentazione i pazienti che hanno assunto il principio attivo in questione hanno avuto immediatamente un rapido beneficio della sintomatologia. In due settimane, si è avuto la risoluzione del prurito e il medicamento è stato ben tollerato.

Cos’è l’orticaria cronica spontanea

L’orticaria cronica spontanea (CSU) è una comune malattia della pelle associata a forte prurito. Come riporta dall’ospedale universitario di Zurigo, fino al 25% della popolazione soffre di un episodio acuto di orticaria almeno una volta nella vita. Secondo Novartis, sono 40 milioni le persone in tutto il mondo colpite dalla CSU. Se l’orticaria persiste per più di 6 settimane, è considerata cronica.

Papabile farmaco d’elezione

Se dovesse venire approvato, il remibrutinib potrebbe diventare potenzialmente il farmaco d’elezione per il trattamento della malattia.
I dati relativi all’efficacia della sperimentazione saranno presentati in occasione di un convegno medico. Inoltre, dal 2024, intende richiedere l’autorizzazione alla messa in commercio alle autorità del farmaco di tutto il mondo.

Effetti collaterali limitati

Tra gli altri farmaci, Novartis sta procedendo con la sperimentazione di un farmaco candidato per trattare le patologie immuno-mediate come la sclerosi multipla, la malattia della pelle idrosadenite suppurativa, l’allergia alimentare e la sindrome di Sjögren, in cui il sistema immunitario del corpo attacca il tessuto lacrimale e delle ghiandole salivari.
L’attenzione della comunità scientifica è volta soprattutto agli effetti collaterali. Con remibrutinib, per esempio, Novartis parla di test di funzionalità epatica "equilibrati" tra i gruppi di trattamento.Forse l’aspetto più importante che la fase III ha rivelato.

Reazione del mercato

La notizia è stata accolta bene sulla borsa. Dopo l’inizio degli scambi, il titolo della casa farmaceutica aveva già guadagnato lo 0,6%.

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