Il traffico è più pericoloso dello sport? Forse per l’opinione pubblica, ma i numeri lo smentiscono. Ecco perché

Matteo Casari

18 Ottobre 2022 - 13:42

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Un sondaggio dell’’Ufficio protezione infortuni mostra i principali timori degli svizzeri nell’incorrere in infortuni.

Il traffico è più pericoloso dello sport? Forse per l'opinione pubblica, ma i numeri lo smentiscono. Ecco perché

In Svizzera ogni anno 1,1 milioni di persone riportano ferite a seguito di un infortunio non professionale. Oltre la metà di questi infortuni avviene in ambito domestico o nel tempo libero, il 40% durante un’attività sportiva e meno del 10% nella circolazione stradale. Eppure, stando ai risultati del sondaggio 2022 dell’Ufficio protezione infortuni (UPI), la popolazione svizzera si sente più esposta al rischio di incidenti stradali che al rischio di infortuni sportivi. Nell’ambito del sondaggio, l’UPI ha indagato anche la percezione della frequenza dei controlli di polizia da parte della popolazione.
Ogni anno, in Svizzera, circa 5mila persone si feriscono gravemente in un incidente stradale, mentre quelle che si infortunano seriamente praticando un’attività sportiva sono tre volte più numerose. Il sondaggio dell’UPI indica che la maggioranza delle persone domiciliate in Svizzera ne è consapevole: il 60% della popolazione ritiene che lo sport causi più feriti gravi rispetto alla circolazione stradale. La percentuale è inferiore tra le donne, i giovani tra i 15 e i 24 anni, in Romandia e in Ticino.

Più paura della guida che dello sport

Quando viene chiesto loro di indicare in quale tipo di incidente rischiano di riportare ferite, le persone interpellate nell’ambito del sondaggio menzionano con maggiore frequenza gli incidenti stradali. L’85% di loro, infatti, si sentono esposte al rischio di subire un incidente durante la circolazione. La percentuale è del 70% per gli infortuni sportivi e del 66% per quelli domestici e nel tempo libero. Meno della metà dei partecipanti pensa di poter subire un infortunio professionale. A prescindere dal tipo di incidente, fatta eccezione per le persone anziane a fronte del rischio di infortunio professionale, il gruppo con il maggior numero di individui che non si sentono in pericolo è quello dei giovani tra i 15 e i 24 anni.
Per sensibilizzare la popolazione sui rischi d’infortunio nello sport, l’UPI ha lanciato una campagna di prevenzione nazionale. Con questa iniziativa vuole attirare l’attenzione sul fatto che ridurre il rischio di infortuni sportivi è molto semplice: bastano un equipaggiamento corretto, una buona preparazione fisica e la tecnica giusta. Proteggersi quando si fa sport dovrebbe essere un riflesso automatico, come quello di allacciare la cintura di sicurezza.

Indagata l’intensità dei controlli di polizia

Nel quadro del sondaggio 2022, l’UPI ha peraltro cercato di capire come la popolazione percepisce l’intensità dei controlli di polizia. Quasi la metà degli svizzeri ritiene adeguato il numero di controlli dell’alcol, della cintura di sicurezza e della velocità. La metà dei partecipati reputa che sarebbero necessari più controlli per l’uso del cellulare al volante e un terzo considera che ci vorrebbero più controlli per individuare chi guida sotto l’effetto di stupefacenti. Sono poche (3-4%) le persone dell’avviso che i controlli di polizia siano troppo frequenti. L’unico punto davvero contestato è l’intensità dei controlli della velocità, con oltre un quarto della popolazione che li reputa troppo frequenti.
L’analisi più dettagliata dei risultati rivela che sono soprattutto gli anziani a richiedere più controlli. Oltre il 70% di loro pensa che la polizia dovrebbe controllare in modo più mirato l’uso del cellulare alla guida. Si riscontrano differenze anche in funzione della provenienza linguistica delle persone interpellate. In generale sono meno numerosi i romandi e i ticinesi, rispetto agli svizzero tedeschi, a ritenere che si dovrebbero intensificare i controlli di polizia.

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