L’inflazione USA non si ferma, crollano le borse mondiali

Matteo Casari

14 Settembre 2022 - 12:13

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I valori dell’inflazione statunitense continuano a crescere, smentendo le previsioni di una possibile ripresa. I mercati finanziari calano a picco, con Wall Street che registra valori bassi che non si vedevano da inizio pandemia.

L'inflazione USA non si ferma, crollano le borse mondiali

Il tasso dell’inflazione americana ad agosto è risultato superiore alle previsioni. La pressione sulla Federal Reserve si tradurrà, come previsto, con un forte aumento dei tassi d’interesse. Intanto le borse mondiali sono di fronte a un crollo vertiginoso: a Wall Street si registrano le peggiori performance degli ultimi due anni.

Prezzi in aumento dello 0,1%

Come afferma Money.it, l’indice dei pressi di consumo negli Stati Uniti è cresciuto dello 0,1%, a fronte delle previsioni ottimistiche degli esperti che si aspettavano invece una decrescita dello 0,1%. La riduzione dei costi dell’energia non è riuscita a compensare l’incremento dei servizi di altre categorie di spesa. I dati pubblicati dal Bureau Labor of Statistics fanno preoccupare anche per il fatto che tra i mesi di giugno e luglio non si erano riscontrati aumenti dell’indice dei prezzi.
Dall’inizio dell’anno, l’inflazione si attesta all’8,3% (le previsioni erano di 8,1%), in lieve diminuzione dello 0,2% rispetto a luglio, ma ancora troppo vicina ai lavori massimi degli ultimi quarant’anni.

La Fed alzerà i tassi d’interesse

Una nota positiva è arrivata dal calo dei prezzi dell’energia, scesi del 5% in un mese, fortemente influiti dalla decrescita del 10,6% del prezzo del carburante. Questa flessione è però stata compensata dai rincari in altri settori, come l’indice alimentare (+0,8%), i costi degli alloggi (+0,7%) e i servizi di assistenza medica (+0,8%).
Nelle ultime settimane, i politici della banca centrale americana hanno confermato il loro impegno a tenere su livelli gestibili l’inflazione, sottolinenando i rischi associati al mantenimento delle pressioni sui prezzi.
Le previsioni per il futuro ora escludono totalmente che la Federal Reserve torni a rialzare i tassi in modo meno aggressivo nel prossimo trimestre. Il temuto aumento di 75 punti base è ormai l’aspettativa più ottimista, con alcune previsioni che parlano addirittura della possibilità che si verifichi un innalzamento record di un punto percentuale completo.

Azioni mondiali in tilt

Le conseguenze sui mercati finanziari sono state disastrose. A Wall Street sono stati registrati i peggiori valori degli ultimi due anni, ma le ripercussioni si sono fatte sentire nelle piazze bancarie di tutto il mondo. La chiusura delle borsa americana di ieri corrisponde alla peggior svendita dai primi giorni della pandemia, e su questa scia sono state trascinate in basso sia alcune piazze europee, ma soprattutto i mercati finanziari asiatici.
L’inflazione statunitense più alta del previsto ha causato questa pesante svendita azionaria, e adesso i trader sono certi che la prossima settimana la Fed aumenterà i tassi di almeno tre quarti di punto percentuale, durante la riunione del prossimo 21 settembre.

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