La BCE alza i tassi a livelli record. Ecco la risposta della Fed e le dichiarazioni di Powell

Matteo Casari

09/09/2022

27/10/2022 - 15:39

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Dopo l’innalzamento più alto dei tassi d’interesse nella storia della BCE, le previsioni e le prime dichiarazione del presidente della Fed Jerome Powell fanno presagire che la stessa linea d’azione sarà effettuata oltreoceano.

La BCE alza i tassi a livelli record. Ecco la risposta della Fed e le dichiarazioni di Powell

Nella giornata di ieri, la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato i tassi d’interesse di 0,75 punti, che rappresenta il rialzo più alto mai effettuato nella sua storia. Il valore principale sale quindi a 1,25%, quello sui depositi a 0,75% e il tasso sui prestiti marginali a 1,5%.
Adesso si è in attesa di come possa reagire la Federal Reserve oltreoceano. La Fed ha alzato i tassi di interesse di riferimento già quattro volte quest’anno, con il tasso sui fed funds ora collocato in una fascia tra il 2,25% e il 2,50%. I mercati ora si aspettano che il Federal Open Market Committee, che si occupa di fissare i tassi di interesse, effettui questo mese il terzo aumento consecutivo di 0,75 punti percentuali.

«La storia ci insegna come agire»

In seguito alla decisione forte arrivata dal vecchio continente, pare che la Fed seguirà una linea d’azione simile nell’immediato futuro. Come riportato da un servizio di CNBC, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha condiviso la sua idea su come agire contro l’inflazione, la quale andrebbe ridotta il prima possibile, prima che i cittadini si abituino ai prezzi rialzati e arrivino a considerarli come la norma.
I suoi ultimi commenti, che sottolineano il suo impegno nella lotta all’inflazione, affermano che le aspettative della popolazione giocano un ruolo importante in queste situazioni di crisi, dato che in passato sono state una causa fondamentale per cui l’inflazione è stata molto persistente tra gli anni ’70 e ’80. «La storia ci mette in guardia da politiche di allentamento premature» ha dichiarato Powell, «posso garantire che io e i mie colleghi siamo fortemente dediti a questo progetto e continueremo su questa strada fino a lavoro finito».
Uno dei motivi per agire in modo aggressivo è assicurarsi che l’inflazione, che si aggira intorno ai valori più alti degli ultimi 40 anni, non si radichi nella coscienza pubblica, ed è proprio questo il punto di vista di Powell e della Fed, nonché la ragione che sta dettando la politica di stretta monetaria negli USA.
«Quanto più a lungo l’inflazione rimane ben al di sopra dell’obiettivo, tanto maggiore è il rischio che l’opinione pubblica cominci a vedere un’inflazione più alta come la norma» ha dichiarato Powell a CNBC.

Le decisioni future della Fed

Ultimamente è stato possibile osservare alcuni segnali che indicano che l’inflazione sta diminuendo, perlomeno nel breve termine. In particolare, i prezzi della benzina sono scesi costantemente nell’ultimo mese, dopo aver superato per breve tempo la cifra record di 5 dollari al gallone durante l’inizio dell’estate.
Powell ha dichiarato che in realtà la pressione dell’inflazione è derivata in gran parte da cause portate dietro dalla pandemia. Quando l’inflazione ha iniziato a salire nella primavera del 2021, Powell e colleghi l’hanno considerata come transitoria e non hanno reagito con alcuna mossa strategica rilevante, prima di iniziare a rialzare i tassi nel marzo 2022.
Il leader della Fed ha sottolineato la solidità del mercato del lavoro americano, con livelli solidi di assunzione, che persistono nonostante gli aumenti dei tassi, anche se i funzionari della Fed si aspettano che il tasso di disoccupazione ufficiale possa salire. Il mese scorso la Fed aveva avvertito che l’economia avrebbe potuto risentire di una politica monetaria restrittiva, ma ha affermato che il rallentamento della crescita è necessario per contenere l’inflazione nel lungo periodo.

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