Il Dipartimento di Giustizia statunitense sta indagando su potenziali favori a milionari russi sostenitori di Putin da parte di alcuni istituti di credito. Tra i sospettati le due banche svizzere.
Dipartimento di Giustizia americano (DOJ) sta indagando su alcune banche che avrebbero aiutato degli oligarchi russi a eludere le sanzioni. Tra gli istituti sospettati ci sarebbero anche Credit Suisse e UBS, secondo quanto riferito da Bloomberg.
Gli oligarchi russi
La giustizia americana sta cercando di fare pressione sugli oligarchi russi attraverso sanzioni, sequestri di beni e indagini penali, affinché smettano di sostenere il capo del governo Vladimir Putin. Le ricerche si stanno concentrando sullo scovare alcuni dipendenti di istituti bancari che hanno avuto a che fare con le persone sanzionate e su possibili mancati controlli sulle attività di questi individui.
Il governo a stelle e strisce ha inviato una serie di mandati di comparizione collegati al caso, tra i quali figurerebbero anche le due grandi banche svizzere.
Riflettori puntati su Credit Suisse e UBS
Proprio Credit Suisse e UBS sarebbero sotto esame nell’ambito di un’indagine del DOJ, per verificare se alcuni professionisti della finanza abbiano aiutato gli oligarchi russi a eludere le sanzioni. Il Dipartimento ha anche inviato mandati di comparizione a dipendenti di alcune grandi banche statunitensi.
Le indagini del DOJ mirano a identificare quali dipendenti delle banche hanno trattato con i clienti sanzionati e come questi sono stati controllati negli ultimi anni. I banchieri potrebbero poi essere sottoposti a ulteriori indagini per determinare se hanno violato qualche legge.
Non è la prima che istituti o professionisti svolgono attività illegali con milionari russi. L’anno scorso il DOJ ha accusato l’oligarca Oleg Deripaska di aver violato le sanzioni utilizzando il sistema finanziario statunitense per mantenere tre proprietà di lusso.
La fusione delle due banche
Il mandato di comparizione arriva a una settimana dallo storico accordo per il passaggio di proprietà di Credit Suisse. La più grande banca elvetica è stata acquistata dal Gruppo UBS il 19 marzo. Il nuovo proprietario ha effettuato un salvataggio da 3 miliardi di franchi, garantendo nuovi fondi all’istituto in piena crisi.
UBS al momento dell’acquisto, aveva già manifestato qualche preoccupazione sul fatto che sarebbero subentrate nel gruppo anche le questioni legali irrisolte del CS. Tuttavia, come specificato dal DOJ, le indagini attuali risalgono a fatti accaduti prima della fusione. Per cui entrambi gli istituti potrebbero risultare colpevoli ognuno per le proprie violazioni. Sia Credit Suisse che UBS hanno per adesso rifiutato di commentare l’accaduto.
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