Credit Suisse, il Consiglio ha deciso: sì alla commissione parlamentare d’inchiesta

Sara Bracchetti

02/06/2023

02/06/2023 - 15:29

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Nella storia della Svizzera, è successo solo quattro volte. Obiettivo: esaminare tutto quel che è accaduto anche negli anni precedenti e individuare eventuali nuove responsabilità.

Credit Suisse, il Consiglio ha deciso: sì alla commissione parlamentare d'inchiesta

Una commissione parlamentare d’inchiesta chiamata a valutare il salvataggio di Credit Suisse e se/quali reponsabilità abbiano le autorità nella fuzione d’urgenza con Ubs. La politica non intende soprassedere su quanto accaduto e, nella seduta di questa mattina, il Consiglio federale ha accolto la richiesta nata su iniziativa parlamentare.

Cinque miliardi di franchi per finanziarla

Approvata dunque l’istituzione di una commissione parlamentare, alla quale il Consiglio garantisce pieno sostegno. Secondo l’esecutivo, infatti, una rivalutazione approfondita di ciò che è accaduto è necessaria e sensata e a tal fine verranno investiti cinque milioni di franchi. Quattordici i membri che, secondo l’attuale decreto federale, saranno chiamati a comporla: sette ciascuno del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati.

Mirage, Kopp, Fichen e fondo pensioni

Una prassi tutt’altro che frequente: nel corso della storia dello stato federale, una commissione è stata istituita solo quattro volte: per lo scandalo Mirage nel 1961, l’affare Kopp nel 1989, lo scandalo Fichen nel 1990 e per chiarire i problemi organizzativi e gestionali del Fondo federale delle pensioni nel 1995. Per quanto riguarda ora Credit Suisse, l’idea è di far luce non solo sugli eventi clamorosi del 2023, ma di andare indietro di qualche anno e definire il ruolo avuto da ciascuno.

Ermotti: «Ci saranno tagli dolorosi»

Intanto, il ceo di Ubs Sergio Ermotti mette in guardia sull’inevitabile riduzione dei posti di lavoro. «A breve termine, non saremo in grado di creare nuove opportunità di lavoro per tutti i dipendenti», ha dichiarato stamattina nel corso di un evento a Berna. «Dobbiamo esaminare da vicino la base di costi delle due società individualmente e su una base comune e metterla su una base sostenibile. Ci saranno tagli dolorosi».

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