In Svizzera 300 assistenti sanitari al mese lasciano il lavoro. Le richieste dai sindacati

Matteo Casari

16/09/2022

16/09/2022 - 17:15

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Le associazioni sindacali chiedono l’attuazione di cinque misure immediate per contrastare il preoccupante fenomeno dell’abbandono della professione da parte del personale sanitario.

In Svizzera 300 assistenti sanitari al mese lasciano il lavoro. Le richieste dai sindacati

Non è bastata l’approvazione dell’iniziativa sulle cure. Ogni mese sono 300 i membri del personale sanitario che abbandonano la professione.
Questo fenomeno aumenta la crisi della fornitura delle cure, con il rischio di non riuscire più a fornire un’assistenza sanitaria di qualità. Le associazioni sindacali ASI, Unia, VPOD e Syna chiedono quindi l’attuazione di cinque misure immediate per fermare questo fenomeno di abbandono della professione. Il 26 novembre, si prevede una manifestazione a Berna per lanciare un grido d’allarme.

300 curanti al mese abbandonano

Poco meno di un anno fa, la popolazione svizzera aveva accolto con grande consenso l’iniziativa sulle cure per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria. Nonostante questo provvedimento, la situazione dell’abbandono della professione da parte del personale sanitario sta peggiorando a vista d’occhio, dato che oltre 300 curanti al mese lasciano il loro impiego. I rappresentanti delle associazioni sindacali sostengono che a questo ritmo, ben presto non sarà più possibile garantire un’assistenza medica adeguata. «Il personale è sempre più ridotto e dobbiamo essere costantemente disponibili per le sostituzioni. La politica si muove lentamente, il che è molto frustrante», afferma Natalie Dohner, infermiera diplomata e sindacalista attiva.

La crisi della fornitura sanitaria

Le associazioni sindacali accusano la Confederazione e i Cantoni di scaricarsi le responsabilità a vicenda, senza venire in contro a questa preoccupante problematica. Nel frattempo, la crisi del sistema sanitario sta crescendo a passo spedito, dato che entro il 2040 si prevede che il fabbisogno di assistenza agli anziani e ai pazienti lungodegenti aumenterà del 56%. Per coprire una simile necessità servirebbe molto più personale, il quale al contrario sta rapidamente diminuendo. La fornitura delle cure è in una situazione altrettanto precaria, dato che anche la diminuzione dei posti letto si verifica all’ordine del giorno.

Le cinque misure immediate

L’ASI, insieme ai sindacati Unia, VPOD e Syna, chiedono dunque alla politica di interrompere questa preoccupante tendenza negativa. Per farlo queste associazioni hanno proposto cinque misure immediate per contrastare l’abbandono della professione sanitaria:

  1. Salari/orario di lavoro: aumenti di salario consistenti a pari grado di occupazione oppure riduzione dell’orario di lavoro a pari salario, nonché compensazione automatica del rincaro.
  2. Supplementi: aumento sostanziale dei supplementi e dei crediti di tempo esistenti nonché introduzione di supplementi per modifiche dei piani di servizio a corto termine.
  3. Vacanze: almeno 5 settimane fino a 49 anni, 6 settimane dai 50 anni e 7 settimane dai 60 anni.
  4. Registrazione effettiva dell’orario di lavoro e relativo indennizzo: compresi ad esempio tempo impiegato per cambiarsi e per le trasferte da un intervento Spitex all’altro.
  5. Custodia dei figli: supplementi per la custodia dei figli complementare alla famiglia.
    I sindacati esortano quindi gli ispettorati cantonali del lavoro a far applicare in maniera coerente la legge sul lavoro in vigore, tramite l’applicazione delle cinque misure.
    Infine, il personale curante si riunirà con una manifestazione alla Piazza federale a Berna, il 26 novembre dalle 14.30.

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# Salute

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