Case anziani, VPOD chiede aumenti per gli operatori sociosanitari del Ticino

Redattore

11 Settembre 2023 - 10:36

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La pressione sulle strutture aumenterà nei prossimi anni, ma non c’è la firma sul contratto collettivo per il personal

Case anziani, VPOD chiede aumenti per gli operatori sociosanitari del Ticino

Aumento dei salari e delle indennità, dotazioni per offrire servizi migliori e la firma sul contratto collettivo di lavoro: sono le richieste avanzate dal sindacato degli operatori sociosanitari e socioeducativi del Ticino VPOD per cercare di evitare i tagli previsti dal decreto Morisoli.

Case per anziani, cosa succede nel Ticino

Il sindacato chiede il rinnovo delle classificazioni salariali per gli operatori nelle case per anziani. La richiesta arriva anche perché la pressione su queste strutture aumenterà in prospettiva nei prossimi anni.
Lo scorso 30 gennaio il sindacato VPOD procede con un’iniziativa popolare in tal senso, raccogliendo circa 7.700 firme valide. L’8 marzo l’associazione dei lavoratori ha consegnato agli enti preposti una petizione da parte di 1.300 operatori sanitari nelle case per anziani. Il 15 giugno si è svolto un primo incontro, al quale seguirà un altro il prossimo 13 settembre.
In attesa di questo secondo tavolo, il sindacato chiede ora che l’iniziativa popolare passi quanto prima in votazione al Parlamento ticinese per affrontare la questione.
Secondo il sindacato, i direttori delle case per anziani della Svizzera Italiana ADICASI non sarebbero riusciti nemmeno a far firmare i contratti collettivi di lavoro alla loro casa per anziani.

Le richieste degli operatori

Gli operatori sanitari del Canton Ticino chiedono un miglioramento della dotazione di servizio nei reparti per dare il meglio ai nostri anziani dopo una vita di lavoro. In più i lavoratori chiedono risposte sul rinnovo delle classificazioni per i salari, aumenti sugli stipendi e sulle indennità per far fronte alle esigenze di sempre più ticinesi, dato che le richieste aumenteranno nel prossimo futuro.

Il decreto Morisoli

Tra le indicazioni del sindacato c’è anche lo stop al Decreto Morisoli. Si tratta di una legge che prevede il pareggio economico entro il 2025, intervenendo sulle spese. In particolare, il taglio riguarderebbe servizi, personale, attività di funzionamento e di trasferimento, ma non inciderebbe sulle soluzioni adottate per i meno abbienti.
Nel 2021 il sindacato aveva tentato un referendum per bocciare il decreto, ma il 57% dei votanti ha approvato la decisione.

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