Bollettino economico Bce: rialzo dei tassi e crisi energetica. Ecco di cosa parla

Chiara De Carli

23 Giugno 2022 - 15:00

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Nella giornata di oggi è stato diramato il bollettino economico della Bce. Temi centrali: la politica monetaria, la guerra in Ucraina e la morsa dell’inflazione.

Bollettino economico Bce: rialzo dei tassi e crisi energetica. Ecco di cosa parla

Inflazione, attento monitoraggio dell’andamento economico e della crisi del gas. Sono queste le tematiche principali al centro del bollettino diramato dalla Banca centrale europea (Bce) nella giornata di oggi.
Già dalle prime righe del testo si parla dell’inflazione "una sfida importante per tutti", viene sottolineato. Obiettivo del Consiglio direttivo, dunque, "fare in modo che torni al 2% nel medio termine", nonostante "a maggio sia aumentata nuovamente in modo significativo a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, e dell’impatto della guerra in Ucraina. Ma le pressioni inflazionistiche si sono ampliate e intensificate, con i prezzi di molti beni e servizi in forte aumento...le proiezioni indicano che l’inflazione rimarrà indesideratamente elevata per qualche tempo”, sottolineano dalla Bce.

La crisi della pandemia non ha fatto tempo a essere superata che dietro l’angolo lo scoppio di una nuova guerra nel Vecchio continente ha posto sotto seria minaccia l’economia mondiale. In modo particolare, si sta assistendo alla più grave crisi energetica di sempre "una questione delicata e cruciale per l’Europa". Per la Bce infatti “un rischio importante sarebbe un’ulteriore interruzione dell’approvvigionamento energetico nell’area dell’euro, come si evince dallo scenario al ribasso incluso nelle proiezioni degli esperti. Inoltre, se la guerra dovesse intensificarsi, il sentimento economico potrebbe peggiorare, i vincoli dal lato dell’offerta potrebbero aumentare e i costi energetici e alimentari potrebbero rimanere costantemente più alti del previsto”.

La morsa dell’inflazione e la domanda alle stelle che ha contraddistinto il post pandemia ha portato dapprima la Federal Reserve, seguita dalla Banca nazionale svizzera e la Bank of England a mettere mano ai tassi con l’intento di dominare l’inflazione e scongiurare la recessione.
In questo contesto, la Bce ha già avvertito: a luglio toccherà a lei e procederà aumentando i tassi di 25 punti, a cui farà seguito un nuovo intervento a settembre, calibrato in base ai dati di inflazione a medio termine. “Se le prospettive di inflazione a medio termine persistono o peggiorano, un aumento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre.”

Dopo lo scoglio di settembre, il Consiglio prevede all’orizzonte un percorso graduale di aumento dei tassi, all’indomani della riunione straordinaria per rassicurare sullo scudo anti-spread. Ancora una volta la presidente della Bce Lagarde tiene a ribadire i punti di forza dell’economia europea: la forte ripresa delle attività nel post pandemia, la creazione di nuovi posti di lavoro e la politica fiscale a supporto dei Paesi membri.

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