Maxime Botteron, Credit Suisse: "BNS e il privilegio dell’ultima mossa"

Redazione

8 Febbraio 2022 - 15:19

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Pubblichiamo l’interessante opinione di Maxime Botteron, economista e Swiss Macro & Strategy di Banca Credit Suisse.

Maxime Botteron, Credit Suisse: "BNS e il privilegio dell'ultima mossa"

Mentre le banche centrali a livello mondiale si stanno rapidamente spostando verso un orientamento più restrittivo della politica monetaria, gli esperti si interrogano su quali saranno le prossime mosse della Banca Nazionale Svizzera.
Di seguito pubblichiamo l’interessante opinione di Maxime Botteron, economista e Swiss Macro & Strategy di Banca Credit Suisse.

Il 19 gennaio avevamo pubblicato un’analisi dal titolo "Una tabella di marcia per la politica monetaria svizzera nel 2023", in cui identificavamo i fattori chiave che determineranno la politica monetaria in Svizzera nel 2023. La nostra opinione era che, a differenza della maggior parte delle altre economie avanzate, le prospettive di inflazione per la Svizzera non giustificassero un inasprimento della politica monetaria nel 2022 e nel 2023.
Questa valutazione non è cambiata. Tuttavia, abbiamo aggiunto che fattori esterni, tra cui un franco svizzero molto più debole e un aumento del livello dei tassi di interesse globali, potrebbero aprire le porte ad un primo aumento dei tassi già nel 2023.

A seguito delle decisioni di politica monetaria assunte dalla Banca centrale europea (BCE) e dei commenti di Christine Lagarde alla conferenza stampa della BCE del 3 febbraio, sembra che queste condizioni potrebbero avverarsi prima del previsto.
Il tasso ufficiale della Banca Nazionale Svizzera dovrebbe raggiungere il –0,25% entro la fine del 2023 .
Abbiamo affermato nel nostro precedente articolo che, la BNS potrebbe consentire un allargamento del differenziale dei tassi di interesse con altre aree valutarie, e in particolare con l’Eurozona. Il nostro team di economia europea prevede ora che la BCE inizi ad aumentare il tasso di riferimento nel dicembre 2022 e per un totale di 1 punto percentuale entro la fine del 2023. Uno spread più ampio sui tassi di interesse dovrebbe contribuire a ridurre le pressioni sull’apprezzamento del franco svizzero. Uno scenario che molto probabilmente la BNS accoglierebbe con favore, dato che più volte ha espresso il proprio disagio per la forza del franco svizzero.
Fare dunque l’ultima mossa verso una politica monetaria più restrittiva rappresenterebbe un vantaggio per la BNS. Allo stesso tempo, date le prospettive per il tasso di riferimento della BCE, non dovrebbe più essere necessario che la BNS mantenga invariato il tasso di riferimento a –0,75% fino alla fine del 2023 per ridurre le pressioni di apprezzamento.
In questo contesto, rivediamo la nostra previsione e ora prevediamo che la BNS inizi ad aumentare il tasso di interesse nel 2023. Prevediamo un aumento del tasso a giugno 2023 e un altro a dicembre 2023, che porteranno ad un aumento cumulativo del tasso di interesse dello 0,5% entro la fine del 2023. Questa previsione è ancora significativamente inferiore a quella che stanno valutando i mercati finanziari.

Maxime Botteron
Economist - Swiss Macro & Strategy

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