Bitcoin: precipita sotto quota 40.000$, cosa succede?

Claudia Mustillo

19/05/2021

19/05/2021 - 12:27

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Continua la discesa del Bitcoin e del mercato delle criptovalute, tra le vendite dei nuovi investitori nel panico e le spallate della Cina e della BCE. Cosa succede?

Il Bitcoin continua la sua discesa e precipita sotto la soglia dei 40 mila dollari, per la prima volta da inizio febbraio. Dai massimi di metà aprile, quando aveva superato la soglia record dei 62 mila dollari, il BTC ha subito una perdita del 37,9%. Intanto i nuovi investitori vendono, in preda al panico, mentre gli investitori di lungo periodo continuano ad acquistare a un prezzo conveniente.

Nelle ultime ventiquattro ore la fotografia non è certamente rosea, il minimo di scambio raggiunto è stato 38.550 dollari e al momento di scrittura dell’articolo la moneta digitale scambia poco sopra i 40.000 dollari.

Ancora sotto pressione a causa del dietrofront del numero uno di Tesla, Elon Musk, sui pagamenti in BTC delle auto. L’ultima spallata, però, è arrivata anche dalla Cina e dalla BCE.

Bitcoin sotto i 40mila dollari: che succede?

La pressione sulle criptovalute non si ferma, dopo il caso Elon Musk, adesso il colpo arriva dalla Cina. A Pechino, infatti, i vertici della Banca popolare cinese (Pboc) hanno imposto agli istituti finanziari e alle società di pagamenti di fermare qualsiasi servizio relativo alle criptovalute, mettendo in guardia gli investitori.

Un vero e proprio schiaffo al mercato della moneta digitale quello di Pechino, che però non sorprende dal momento che già nel 2017 c’era stato un blocco degli exchange di criptovalute locali e un ban di tutte le Initial Coin Offering, versione digitale dell’Ipo, a cui facevano ricorso le società cinesi per raccogliere fondi.

Ennesimo colpo anche dalla BCE

Anche Christine Lagarde, numero uno della BCE, è tornata sulle criptovalute: “sono speculativi, volatili, e come hanno detto molti miei colleghi quelli che investono in questi asset devono essere pronti a perdere tutto”.

Il risultato è come sempre un semaforo rosso per il mercato delle criptovalute, basti pensare che negli ultimi sette giorni - complici anche il dietrofront di Musk, il ban della Cina e le dichiarazioni della Lagarde - il BTC ha perso il 20,3%.

Il panico dei nuovi investitori

Intanto, così come nel 2017, stiamo assistendo al panico dei nuovi investitori che non appena hanno visto la discesa della moneta digitale hanno iniziato a vendere, cosiddetto panic selling.

In quasi perfetta opposizione alle vendite di panico dei nuovi entranti, i possessori di lungo termine sembrano acquistare e accumulare monete più economiche. Sembrerebbe quindi che i detentori a breve termine stanno guidando con la vendita da panico, mentre quelli a lungo termine stanno acquistando in un momento molto conveniente.

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