Dopo i dati sull’inflazione Usa, tornano a sorridere i listini europei

Chiara De Carli

14 Marzo 2023 - 14:26

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Risalgono anche le quotazioni di Credit Suisse, in recupero dell’1,42% a 2,29 franchi per azione.

Dopo i dati sull'inflazione Usa, tornano a sorridere i listini europei

Nonostante l’annuncio congiunto da parte del governo statunitense, della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) e della Fed sulla garanzia dei depositi della Silicon Valley Bank, compresi quelli superiori ai 250 mila dollari, nella giornata di listini europei sono stati travolti dalla tempesta provocata dal fallimento della Svb e della Signature Bank. In Europa sono stati infatti bruciati ben 291 miliardi. La maglia nera è andata a Piazza Affari a Milano che con un tonfo del 4% ha mandato in fumo 24 miliardi di euro, seguita da Francoforte (-3%), Parigi (-2,9%) e Londra (-2,5%)
Anche in Svizzera i listini hanno sofferto, seppur in modo più contenuto. Lo SMI ha chiuso a 10’632,05 punti, in flessione dell’1,24%, affossato dalle azioni delle grandi banche: una fra tutte Credit Suisse che ieri è scivolata oltre il 14% segnando un minimo storico a 2,12 franchi, chiudendo la serata a -9,58% a 2,26 franchi. Non è andata meglio per gli altri istituti: Ubs ha lasciato sul terreno il 7,66% a 17,71 franchi; Swiss Re ha segnato -4,33% a 17,71 franchi, come pure Swiss Life -3,29% a 559,20 franchi e Zurich -2,22% a 423,20 franchi. In rosso anche Partners Group a -2,75% a 792,60 franchi.
L’acquisizione in Messico annunciata ieri da Holcim non è servita a risollevare gli animi: le prospettive di una crisi hanno pesato anche per il colosso del cemento che ieri ha perso il 3,56% a 55,86 franchi. ABB ha registrato una flessione del 2,97% a 30,05 franchi. A difendere il listino ci hanno pensato Nestlé che ha registrato un incremento dell’1,23% a 106,76 franchi, Roche +0,23% a 264,25 franchi e Novartis che ha chiuso in rialzo dello 0,13% a 74,72 franchi.

L’inflazione Usa allenta le tensioni

A calmare le acque ci ha pensato dapprima Wall Street che ha registrato dei risultati cauti piuttosto che negativi. Il Dow Jones ha concluso gli scambi in perdita a quota -0,28%. Chiusura in rosso anche per S&P500 a -0,15%, mentre il Nasdaq ha terminato in guadagno a +0,45%. Da ultimo i dati sull’inflazione statunitense che hanno mostrato un ulteriore rallentamento al 6% a febbraio, in aumento dello 0,4% su base mensile, in linea con le aspettative del consensus.

Risalgano i listini

Dopo l’annuncio i listini europei sono tornati a sorridere. A Zurigo, infatti, lo SMI è a 10’676.40 in rialzo dello 0,42%, trainato dal rally di Givaudan in recupero del 2,25%. In netta ripresa anche Swiss Life, su del 2%, Holcim dell’1,97%, Sika dell’1,60% e Ubs all’1,72%. Anche Credit Suisse sta recuperando, su l’1,11%. Il più ampio SPI è a 13’894.28, in salita dello 0,46%.

In rally le europee

A Milano il FTSE MIB è risalito dell’1,05%, a Francoforte il DAX avanzava dell’1,10%, a Parigi il CAC 40 dello 0,85%. Anche a Londra, il FTSE 100 recupera lo 0,57%.
Ora non resta che attendere l’apertura della piazza americana, per comprendere l’aria che tira tra gli investitori di oltreoceano.

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