Affitti riduzione 2024, l’ipotesi al vaglio

Redattore

27/11/2023

27/11/2023 - 06:55

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Si sta valutando l’ipotesi di contribuire alle spese per canoni abitativi e commerciali senza intervenire sul mercato immobiliare.

Affitti riduzione 2024, l'ipotesi al vaglio

Il Consiglio federale valuta la possibilità di intervento per aiutare i cittadini che subiscono i rincari degli affitti per case e locali commerciali. La proposta arriva al tavolo del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca DEFR che hs il compito di preparare un progetto valido per le consultazioni. In più, il Dipartimento dovrà richiedere uno studio per capire come adeguare gli eventuali aiuti al costo degli affitti, o per verificare se le misure adottate finora sono sufficienti.

Perché gli affitti sono cari?

In Svizzera i costi per gli affitti sono aumentati solo nell’ultimo periodo, dato che per 15 anni il tasso ipotecario è sempre andato a ribasso. A giugno 2023, però, qualcosa è cambiato. Infatti, l’aumento dell’inflazione anche in Svizzera ha comportqato un aumento anche degli affitti di circa il 15%, con una contrazione dei consumi generalizzata. I negozianti si sono ritrovati con un aumento degli affitti e una riduzione del commercio al dettaglio, mentre le economie domestiche hanno dovuto fare i conti con gli aumenti nel carrello della spesa e nei premi assicurativi, con riferimento soprattutto alle spese sanitarie.

Le decisioni del Consiglio federale

Il Consiglio federale ha chiesto al Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca di intervenire offrendo delle misure da attuare subito e per un breve periodo. Le novità non devono influenzare il mercato immobiliare, ma solo aiutare cittadini e attività economiche in un periodo di difficoltà generalizzata. Infatti, non dovrebbero esserci interventi o ingerenze sui contratti o sugli investimenti. Quali sono le misure al vaglio al momento?

  • Riduzione dal 40% al 28% la quota di compensazione del ricaro sul capitale proprio.
  • Obbligo di dimostrazione l’importo degli aumenti si trasferisce dagli inquilini ai proprietari/locatari.
  • Obbligo di inserire nella notifica di pigione iniziale il tasso ipotecario di riferimento precedente e quello utilizzato, così da capire quanto l’inflazione ha inciso sull’aumento dell’affitto.
  • Evitare che ci siano degli aumenti per via di un rendimento eccessivo. Nel modulo i proprietari potranno spiegare perché ci sono gli aumenti, così da consentire eventuali contestazioni, con la possibilità di dimostrare gli aumenti quando sono dettati dall’inflazione.

Nell’estate 2024 si dovrebbe arrivare alla consultazione.

Il mercato immobiliare secondo i dati 2023 di Credit Suisse

Secondo gli ultimi dati pubblicati dal raqpporto Credi Suisse, nel 2022 sono aumentati i rendimenti degli affitti per via della domanda e anche nel 2023 si mantiene questa tendenza. Gli affitti sono diventati più convenienti dell’acquisto perché è aumentato il tasso applicato sulle ipoteche utilizzate come garanzia per l’acquisto di una casa. Aumenta anche l’immigrazione dall’estero, con un aumento del 29% nel 2022 rispetto al 2021. Con la pandemia si sono creati 100 mila nuovi posti di lavoro a tempo pieno e per la manodopera sono stati necessari gli immigrati. Sono aumentati soprattutto i cittadini tedeschi, con circa 12 mila unità. Aumentano anche cittadini che arrivano da Romania, Croazia e Polonia. Nel 2023 si prevede un’immigrazio e in calo - la certezza si avrà con i dati di fine anno elaborati a inizio 2024 - ma si dovrà tenere conto anche dei profughi provenienti dall’Ucraina.

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