Il raggiungimento dell’obiettivo volontario del -15% in sei mesi è vicino. Si attende ora di conoscere i risultati dell’Ue e l’eventuale decisione su una prosecuzione dell’iniziativa per il prossimo inverno.
Cambiamento climatico, obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, ma anche guerre e difficoltà di approvvigionamento: ridurre i consumi di gas risponde a un bisogno che trova più motivazioni. Se l’Ue definisce obiettivi chiari di risparmio, la Svizzera non è da meno: e, anzi, riesce a rispettare tabelle di marcia severe. Pare infatti sia prossima a raggiungere la soglia del 15% in meno messa a suo tempo in preventivo, entro fine marzo.
Meno 10% in soli tre mesi
Una percentuale definità come ideale dagli Stati membri dell’Ue, alla quale la Svizzera si è allineata. Da ottobre a dicembre 2023 ha già risparmiato oltre il 10%, con 2.826 GWh sui circa 4.000 previsti. Segno che il raggiungimento dell’obiettivo è vicino e, con esso, il proprio contributo finalizzato a scongiurare problemi di approvvigionamento energetico.
Temperature e prezzi danno una mano
Tra il 2017 e il 2021, il consumo medio di gas della Svizzera nel semestre invernale, da ottobre a marzo, è stato di circa 26.650 gigawattora in media. Quest’anno, molto meno: complice un’attenzione ai consumi ma anche, sarebbe ingiusto trascurarlo, temperature più calde cui siamo ormai abituati. I prezzi ancora elevati per i clienti finali e la sensibilizzazione nei confronti delle tensioni sul fronte dell’approvvigionamento di gas hanno fatto pure la loro egregia parte.
Si pensa ora all’elettricità
A inizio marzo 2024 l’Ue deciderà se continuare a perseguire l’obiettivo volontario di riduzione. Successivamente, la Svizzera valuterà se mantenere anch’essa il proprio obiettivo per un altro anno. Al momento, non vi sono invece obiettivi per l’energia elettrica, anche se una sensibilizzazione informale è in corso da tempo e gli incrementi in bolletta potrebbero diventare un incentivo al risparmio.
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