Vaccini: asse Pechino-Mosca per rifornire i paesi in via di sviluppo

Gabriele Stentella

12 Maggio 2021 - 15:14

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Cina e Russia sono pronte a sfidare l’occidente sul fronte dei vaccini, ampliando la diffusione dei sieri Sputnik, Sinopharm e Sinovac nei paesi in via di sviluppo.

La Russia di Putin e la Cina di Xi sembrano aver trovato un’intensa per espandere la diffusione dei propri vaccini anti-COVID nei paesi del terzo mondo, realtà in cui la pandemia non accenna a fermarsi e la vaccinazione sta procedendo con notevoli ritardi e imprevisti.

Sono infatti molte le nazioni in via di sviluppo che hanno ordinato ingenti quantitativi di vaccini Sputnik V, Sinovac e Sinopharm, preparati che nella maggior parte degli stati europei sono invece ancora lontani dall’essere somministrati alla popolazione.

Stando a fonti statunitensi, in alcuni paesi del terzo mondo le autorità sino-russe avrebbero avviato una serie di campagne per screditare i vaccini occidentali, anche se fino a ora questo argomento è assai dibattuto.

La "Diplomazia del vaccino" che non piace a Stati Uniti ed Europa

Secondo i media statunitensi ed europei, l’alleanza sino-russa sul fronte vaccinale avrebbe come obiettivo principale quello di screditare l’operato dei paesi occidentali nella lotta alla COVID-19.

La tesi riguardante la presunta "Diplomazia del vaccino" è stata avvalorata anche dalla Presidente della Commissione Europea Von Der Leyen, la quale ha sottolineato la scarsa copertura vaccinale presente in Russia. Stando alle stesse fonti russe, solo poco più del 6% della popolazione avrebbe ricevuto entrambi le dosi del siero Sputnik V.

Parlando proprio del preparato russo, sembrerebbe che la maggior parte della produzione di quest’ultimo non avvenga in territorio russo, bensì nei grandi stabilimenti farmaceutici cinesi. Questo elemento non fa che rafforzare i rapporti tra i due paesi.

Anche in Cina le somministrazioni dei preparati di Sinopharm e Sinovac stanno procedendo a ritmi molto lenti, e si stima che siano state solamente 300 Milioni le dosi somministrate ai cittadini cinesi.

Sembra pertanto evidente che la strategia attuata da Pechino e Mosca non abbia dato priorità alla vaccinazione della popolazione locale, e che abbia piuttosto preferito esportare ingenti quantitativi di vaccini verso quei paesi che non si sono dimostrati in grado di acquistare ingenti dosi di vaccini Pfizer, Moderna o AstraZeneca.

Dove sono somministrati attualmente i vaccini russi e cinesi?

Tra i principali utilizzatori dei sieri cinesi Sinopharm e Sinovac troviamo molti paesi asiatici e mediorientali, tra cui Turchia, Emirati Arabi Uniti e India. Anche nel continente africano non mancano i paesi che hanno autorizzato la somministrazione dei vaccini anti-COVID prodotti in Cina.

In Sudamerica il siero Sinovac è stato utilizzato soprattutto in Cile e Brasile, paesi nei quali il siero è stato oggetto di forti critiche a causa della sua scarsa efficacia contro alcune varianti. Sono però ancora in atto alcuni studi per confermare o smentire i primi risultati dei test.

Sputnik V è utilizzato in Brasile, Argentina, India e Cina. Nel continente europeo è stata autorizzata la sua somministrazione solo in Serbia e Moldavia, mentre la Bielorussia ne ha ordinati ingenti quantitativi.

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