Svizzera: prima strategia nazionale per la parità dei sessi

Claudia Mustillo

30/04/2021

30/04/2021 - 12:06

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La parità dei sessi non è ancora stata raggiunta, nonostante sia prevista anche dalla Costituzione federale, per questo il Consiglio federale si impegna a portare avanti la prima strategia nazionale per la parità tra donne e uomini.

Abbiamo già analizzato come i dati, forniti dall’Ufficio federale di statistica e quelli dell’Eurostat, parlassero ancora di una forte disuguaglianza tra donne e uomini in Svizzera, con un gender gap quasi al 17% sia nel settore pubblico che privato. Nonostante la parità dei sessi sia sancita dalla Costituzione federale del 1981, ancora non è stata raggiunta; le donne guadagnano circa il 19% in meno rispetto degli uomini e nel 70% dei reati commessi ogni giorno in ambito domestico sono le vittime.

Il Consiglio federale, proprio per colmare questo gap, ha adottato una nuova strategia per la parità tra donne e uomini 2030, si tratta della prima strategia nazionale della Confederazione che vuole promuovere la parità dei sessi in tutti gli aspetti e si focalizza, principalmente, su quattro tematiche:

  • promozione della parità nella vita professionale
  • miglioramento della conciliabilità tra famiglia e lavoro
  • prevenzione della violenza
  • lotta alla discriminazione

Il Consiglio si impegna a concretizzare i provvedimenti prioritari entro fine anno per attuarli entro il 2023, alla fine del 2025 ci sarà un primo bilancio.

Gender Gap: i punti della strategia per la parità tra donne e uomini

Al primo posto il Consiglio si impegna ad azzerare la discriminazione salariale sia nel settore pubblico che in quello privato. Ancora oggi le donne a parità di lavoro e di titoli sono pagate meno rispetto agli uomini. Altri obiettivi legati alla vita professionale sicuramente sono legati al miglioramento di una rappresentanza più equa dei sessi nelle categorie professionali, ma anche nei ruoli dirigenziali. Come già analizzato la quota percentuale delle donne che ricoprono funzioni dirigenziali è del 36,0% in Svizzera.

La pandemia da Covid-19 ha sicuramente messo, ancora una volta, in luce come per molte donne le mura domestiche non siano simbolo un luogo felice e sicuro in cui rimanere. Il consiglio federale si è posto l’obiettivo di ridurre la violenza contro le donne, la violenza domestica e migliorare la sicurezza delle donne, in generale; per questo verranno rafforzati i provvedimenti a protezione delle vittime e coloro che materialmente sono colpevoli del reato dovranno rispondere di maggiori misure contro i propri illeciti.

Con la speranza che i provvedimenti possano effettivamente portare a un miglioramento soprattutto della condizione delle donne. Anche perché con la crisi sociale ed economica causata dal Coronavirus il gender gap sta aumentando sempre più e le stime internazionali parlano di una perdita, per le donne – in termini di mancato reddito – di 800 miliardi di dollari.

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