Oro giù del 6% in un mese, cosa si nasconde dietro questo crollo?

Gabriele Stentella

25/06/2021

25/06/2021 - 16:34

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Il prezzo dell’Oro continua a mantenersi sotto i 1.800$ all’oncia, toccando un -6% da inizio giugno. A cosa si deve questo brusco calo? Quali fattori bisogna conoscere se si vuole investire in questo metallo?

Nelle ultime settimana le quotazioni dell’Oro sono calate a picco, tornando ai livelli di inizio maggio. Al momento un’oncia del prezioso metallo vale circa 1.788$ (dato delle ore 16:10), in leggero rialzo rispetto alla giornata di ieri (+0,7%).

Secondo molti esperti ad avere un’influenza negativa sull’andamento dell’Oro sarebbero le previsioni avanzata dalla Federal Reserve sul futuro rialzo dei tassi d’interesse, che secondo il Presidente della Fed Jerome H. Powell potrebbe verificarsi non prima del 2023.

Quali sono le previsioni riguardanti il futuro del prezzo di questo metallo? Ci sono speranze per coloro che sperano in un prossimo rally dell’Oro oltre la soglia dei 1.900$ all’oncia?

I commenti della Fed portano l’Oro ai minimi da un mese

Come è noto, nelle ultime settimane le mosse della Federal Reserve hanno monopolizzato l’attenzione del mondo finanziario. Se fino a maggio Powell avevano sempre manifestato il suo dissenso nei confronti dell’abbandono delle politiche monetarie espansive, da inizio giugno il suo pensiero sembra esser andato incontro a una presa di posizione diversa.

Il numero uno della banca centrale USA ha infatti aperto a un ridimensionamento degli acquisti obbligazionari e a un aumento dei tassi d’interesse, seppur questo secondo evento sembri rimandato al 2023.

Per mesi l’Oro ha sfruttato a suo favore il rialzo dei prezzi, toccando nuovi massimi storici ben oltre i 1.900$ all’oncia. Da alcuni settimane però il metallo prezioso ha iniziato a perdere quota, regredendo ai livelli di inizio maggio e segnando una perdita mensile superiore al 6%, mentre su base semestrale le sue quotazioni sono scese di quasi il 5,3%.

Le previsioni di UBS chiuderebbero le porte a un futuro rally

L’avvenire non sembrerebbe pertanto avere "L’Oro in bocca", eppure una previsione così negativa era già stata prospettata da un nutrito gruppo di analisti, prima fra tutti quelli della banca svizzera UBS.

Alcuni settimane fa da Zurigo erano infatti pervenute statistiche che avrebbero infranto le speranze di chi ancora si diceva fiducioso in un futuro rally dell’Oro. Nello specifico, si evidenziava come quotazioni superiori ai 1.900$ all’oncia non si sarebbero potute realizzare in presenza di oscillazioni dei tassi d’interesse superiori all’1%.

A fronte di previsioni tanto improbabili, appare scontato un imminente e naturale ridimensionamento del prezzo dell’Oro. Ma quanto potrebbero scendere ancora le sue quotazioni? Si tratta di una domanda che al momento non ha una risposta certa.

Possiamo solo dire che un rintracciamento nei prossimi mesi sotto i 1.700$ all’oncia viene considerato improbabile da buona parte degli esperti, seppur non impossibile.

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