Cina: a Pechino aprirà un nuovo listino azionario

Gabriele Stentella

3 Settembre 2021 - 15:51

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Il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato la futura apertura di un terzo listino cinese nella capitale, quali società vi saranno quotate?

Dopo Shanghai e Shenzhen le società cinesi avranno presto un nuovo listino azionario in cui quotarsi. Questo è quanto affermato dal Presidente Xi Jinping nel corso di un intervento svolto alla fiera internazionale del commercio e dei servizi.

Il nuovo listino azionario avrà sede nella capitale Pechino ma la data di apertura rimane ancora sconosciuta. Quali reazioni ha suscitato questo annuncio in Cina e nel resto del mondo? Quali aziende potranno quotarsi nel nuovo listino di Pechino?

Listino di Pechino: quali società potranno quotarsi

Secondo quanto riportato dai media cinesi, il Presidente Xi ha affermato che il nuovo listino di Pechino ospiterà solamente le piccole e medie imprese cinesi, realtà economiche alle quali è fino a questo momento preclusa la raccolta di investimenti nei mercati finanziari.

Negli ultimi mesi i regolatori cinesi si sono mostrati particolarmente rigidi nei confronti di molte società cinesi quotate nei listini stranieri. La vicenda più iconica è senza ombra di dubbio quella di Didi Chuxing, società cinese di trasporti privati che nonostante il suo predominio sul mercato cinese di riferimento non è uscita indenne dalle sanzioni disposte nei suoi confronti. I regolatori avevano infatti rimosso l’app di Didi dagli store, decretando l’impossibilità per i nuovi utenti di accedere ai servizi. In aggiunta le autorità del Dragone avevano anche espressamente proibito a determinate realtà di quotarsi nelle borse di Shanghai o Shenzhen, come nel caso delle società di istruzione privata.

La creazione di un nuovo listino e la conseguente quotazione di molte PMI potrebbe inevitabilmente rendere quest’ultime ancora più assoggettate al controllo dei regolatori, i quali potrebbero all’occorrenza sanzionare o disporre accertamenti severi. Bisogna però tener conto del fatto che attualmente sui mercati finanziari cinesi sono dominanti gli investimenti delle banche. Permettere anche alle PMI di finanziarsi con capitale degli investitori sarebbe dunque un buon mezzo tramite il quale diluire la liquidità della Banca Popolare Cinese e degli altri istituti del paese.

L’agenda economico-politica di Xi

Dal punto di vista economico l’obiettivo primario del Presidente Xi resta la ripresa sul fronte import/export. Le rilevazioni di agosto hanno sottolineato un calo del 15,7% su base annua del giro d’affari delle imprese dei servizi. La quotazione in borsa di molte PMI può in questo caso favorire una crescita più uniforme e rafforzare maggiormente le loro capacità produttive.

Oltretutto il governo cinese è ancora impegnato nella sua offensiva contro i supericchi, la cui ricchezza spesso suscita polemiche anche in patria e rischia di minare il controllo delle autorità.

Argomenti

# Cina
# PMI

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