Chernobyl, dopo più di 30 anni quali sono gli effetti? Come vengono smaltite le sostanze radioattive in Svizzera?

Claudia Mustillo

20 Aprile 2021 - 13:14

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A distanza di più di 30 anni dall’esplosione del reattore nucleare a Chernobyl ci sono ancora effetti. Negli anni in Ticino sono state riscontrate contaminazioni nella carne di cinghiale.

Ancora oggi il disastro di Chernobyl è il più grave incidente nella storia del nucleare civile e l’unico, insieme a quello di Fukushima del 2011, a essere classificato con il massimo livello della scala INES, scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici.

Chernobyl, l’incendio del reattore la notte del 26 aprile 1986

Il 26 Aprile 1986 l’incendio del reattore e la conseguente esplosione nucleare a Chernobyl hanno provocato il rilascio di grande quantità di materiale radioattivo nell’aria. Le particelle radioattive trasportate dall’aria hanno viaggiato raggiungendo l’Europa e contaminando anche la Svizzera. Ancora oggi è possibile, stando ai dati disponibili sul sito dell’Ufficio Federale di Pubblica Sanità, misurare tracce radioattive di Chernobyl.

Negli anni si è riscontrata una contaminazione nella carne da cinghiale, per questo nel Cantone Ticino si effettuano misurazioni, dal 2013, sui cinghiali abbattuti. Questo fenomeno si spiega con il deposito di cesio, a seguito del disastro di Chernobyl, negli strati del sottosuolo dove infatti risulta maggiormente presente rispetto al suolo. In questi strati cresce un particolare fungo, detto tartufo dei cervi, che non è commestibile per l’uomo, ma lo è per i cinghiali.

Come vengono smaltite le sostanze radioattive in Svizzera?

L’attenzione nei confronti dello smaltimento delle sostanze radioattive è aumentato a livello globale, anche in relazione ai disastri come quello di Chernobyl e di Fukushima. Come vengono smaltite le sostanza radioattive in Svizzera? Vediamo le informazioni disponibili sul portale dell’UFSP.

La prima regola è sicuramente che le scorie radioattive prodotte in Svizzera devono essere smaltite in Svizzera. La Confederazione raccoglie quindi le scorie radioattive destinate a essere depositate in strati geologici profondi e ne garantisce lo smaltimento. I canali di smaltimento per i materiali radioattivi variano chiaramente in base al livello di attività radioattiva di questi ultimi. Sono previste quindi diverse modalità di smaltimento a partire dallo smaltimento per esenzione passando per lo smaltimento per decadimento, i materiali radioattivi d’altra parte perdono progressivamente attività.

Quando è possibile riciclare o incenerire materiali radioattivi?

Per i materiali debolmente radioattivi è possibile ricorrere al deposito in discarica, all’incenerimento o al riciclaggio, ovviamente in seguito ad un’analisi da parte dell’UFSP che deve dare il consenso. Le scorie che invece non possono essere smaltite attraverso i canali già elencati o perché hanno un’attività troppo elevata o una durata di vita lunga vengono raccolti a scopo di deposito in strati geologici profondi.

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