Borse in ripresa, prezzo del petrolio ai massimi da tre anni

Gabriele Stentella

3 Giugno 2021 - 09:32

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Sulle principali borse asiatiche e statunitensi torna l’ottimismo, sebbene l’Inflazione rimanga ancora un fattore da non sottovalutare. Cosa sta succedendo?

Dopo una breve pausa in occasione del Memorial Day, le borse statunitensi tornano operative e registrano tutte risultati buoni. In Asia la situazione appare invece più eterogenea, con Tokio e Seul che tornano in territorio positivo mentre le azioni cinesi registrano oscillazioni molto ampie.

Negli Stati Uniti sono attesi per oggi e domani alcuni dati relativi alla Disoccupazione, elemento che potrebbe giocare un ruolo molto importante sulle future scelte della Federal Reserve, i cui vertici ormai non escludono future riduzioni agli stimoli monetari.

Sul fronte delle materia prima il petrolio raggiunge il suo prezzo massimo dal 2018. Analizziamo più nel dettaglio i dati provenienti dalle principali borse asiatiche e statunitensi.

Asia: movimenti positivi in Giappone e Corea del Sud, ma in Cina i listini perdono ancora

Il Nikkei di Tokio e il KOSPI di Seul hanno chiuso la seduta in netto rialzo, con il listino sudcoreano che si è rivelato il più performante del continente guadagnano lo 0,72%. Le azioni sudcoreane sono complessivamente cresciute quasi dell’11% year-to-date. La borsa giapponese ha guadagnato invece lo 0,39% e si è mantenuta molto stabile durante tutto il corso delle contrattazioni, registrando oscillazioni minime attorno al proprio valore di apertura.

In Cina e a Hong Kong la situazione dei mercati appare invece molto diversa, con le borse del Dragone che perdono tutti i guadagni conseguiti all’apertura delle contrattazioni. Shanghai e Shenzhen scambiano infatti negative, perdendo rispettivamente lo 0,33% e lo 0,44%. L’Indice Hang Seng di Hong Kong perde invece quasi l’1%, tornando ai livelli dello scorso 25 maggio.

USA: Tapering sempre più imminente, ma Wall Street guadagna terreno

Negli Stati Uniti sembra rafforzarsi il fronte di chi sostiene un imminente alleggerimento delle manovre espansive della Federal Reserve, che dal canto non ha escluso possibili cambi di rotta nei prossimi mesi.

A Wall Street però i listini guadagnano punti, nonostante i rialzi che li interessano si stanno rivelando modesti e riflettono la cautela di alcuni investitori. Dow Jones è il listino che guadagna meno, non andando oltre il +0,07%. Il titolo di Walgreens Boots Alliance è quello che sta guadagnando di più, superando il +1,87%, seguito dal titolo del colosso petrolifero californiano Chevron, le cui azioni sono scambiate al rialzo di quasi l’1,35%.

S&P500 e NASDAQ avanzano rispettivamente dello 0,14% e dello 0,16%. Tra i titoli quotati al NASDAQ quello di Moderna si sta rivelando il più tonico (+3,76%), seguito da eBay (+3,32%) e NVIDIA (+3,16%).

Sul fronte delle materia prime il petrolio registra il suo massimo storico dal 2018, con il brent e il WTI entrambi sopra i 70$ a barile. A pesare su questo forte rialzo sono state le scelte del Presidente Biden, che ha deciso di non avviare la trivellazione in un’area protetta dell’Alaska, sospendendo di fatto ogni contratto in essere.

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