WTI

Oggi a Washington si conclude la due giorni del comitato di politica monetaria della Fed. Attenzione massima rivolta alla modifica del tasso di riferimento.

Per contenere la peggiore inflazione degli ultimi 40 anni, la Federal Reserve ha aumentato di 50 punti base i tassi guida.

L’attenzione delle piazze economiche è rivolta all’annuncio dei dati relativi all’inflazione Usa che verrà dato mercoledì. Oggi la Borsa di Mosca è chiusa per via della celebrazione della vittoria nella Seconda guerra mondiale da parte della Russia sulla Germania; atteso il discorso del presidente Vladimir Putin.

Sfuma l’effetto Fed e tra gli azionisti tornano preoccupazione e timori dettati da guerra in Ucraina, Covid in Cina e rallentamento della crescita globale.

Sul fronte del mercato valutario il dollaro si sta sempre più rafforzando contro le principali monete. L’euro si ferma al valore più basso da marzo 2017 a quota 1.051 contro il biglietto verde.

Le piazze finanziare sono in attesa dell’annuncio da parte della Federal Reserve del rialzo del costo del denaro di 50 punti base negli Stati Uniti.

Attenzione rivolta verso le decisioni da parte delle banche centrali su tassi di interesse e costo del denaro.

Alle ore 8.20 circa, il greggio Brent scambia a 102,42 dollari al barile, con un tonfo del 3,54% e i future WTI perdono il 3,58% a 98,42 dollari al barile.

Wall Street ieri ha chiuso in rosso. A pesare le previsioni di un rallentamento economico globale, la situazione dei contagi da Covid in Cina e la possibilità di un’ulteriore aumento dell’inflazione.

In Cina il nuovo picco di contagi a Pechino continua a influenzare il mercato, nonostante gli investitori abbiano apprezzato lo sforzo da parte della Banca centrale cinese disposta a dare supporto all’economia.