Esportazioni e importazioni

Caldo, misure anti Covid e tensioni geopolitiche hanno ridimensionato le previsoni sulle espertazioni.

Con l’ultimo adeguamento del Consiglio federale alle sanzioni applicate dall’Unione europea alla Russia, non sarà più possibile importare direttamente o indirettamente oro e prodotti in oro di origine russa.

Dopo gli aumenti registrati negli ultimi tre mesi, il commercio svizzero segna un rallentamento sia sul fronte delle esportazioni che delle importazioni.

I prodotti arrivano da Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan, dando vita ad un meccanismo che in pochi mesi ha permesso di rispondere una domanda importante del paese.

Fra aprile e giugno le esportazioni hanno segnato un incremento dello 0,9%, il miglior trimestre di sempre e l’ottavo consecutivo in progressione. Segno positivo anche per le importazioni.

Nei primi sei mesi dell’anno, l esportazioni di materiale bellico dalla Svizzera hanno registrato un incremento di 159,8 milioni di franchi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 356,8 a 516,6 milioni di franchi. Questo aumento è dovuto in particolare ad alcune grandi transazioni. L’esperienza mostra che le esportazioni di materiale bellico sono soggette a forti oscillazioni.

Richiesti soprattutto macchinari, elettronica e gioielli.

Nel mese di maggio aumentano dello 0,9%, andando a raggiungere quota 109,4 punti.

Lo mostra il 9° sondaggio sulle preferenze alimentari e gli stili di vita svolto dall’istituto di ricerca e opinione gfsbern.ch.

Ripartono le fabbriche e la logistica, merito anche dell’allentamento da parte del governo delle restrizioni applicate a Shanghai a causa del Covid. Ma sono davvero tutte rose e fiori?