Crescita economica

A dirlo è uno studio del World Economic Forum, che esamina i Pil e la qualità della crescita in 107 economie del mondo: un contraccolpo degli shock economici e geopolitici attuali che raggiungerà il culmine entro il 2030.

Si apre lunedì 15 gennaio, a Davos, l’edizione numero 54 del World Economic Forum, incentrata sui principi di trasparenza, coerenza e responsabilità. Energia, clima, geopolitica e costo della vita continueranno a tenere banco, assieme all’intelligenza artificiale.

I risultati dei KOF Business Tendency Surveys per ottobre 2023 includono le risposte di circa 4.500 aziende del settore manifatturiero, delle costruzioni e dei principali settori dei servizi.

Cala il tasso di crescita economica dell’Asia, mentre l’Europa rimane stabile. Gli ultimi dati dal Leading Global Barometer.

Le previsioni della Segreteria di Stato si sono nettamente abbassate nell’arco di appena tre mesi. Solo il Pil ha perso 0,3 punti percentuali.

Nella classifica stilata da Ubs resta ancora fermo a un poco lusinghiero 21° posto, mentre i maggiori movimenti si registrano in Svizzera interna. Jura in fondo alla classifica dei 26.

L’obiettivo di crescita del 5% sembra sempre più lontano.

Il Fmi prevede che sarà l’unica tra gli oltre 20 Paesi e regioni esaminati in cui la produzione è destinata a diminuire entro la fine del 2023.

L’economia globale è rimasta resiliente, nonostante gli scossoni registrati nel segmento bancario e gli aumenti del tasso di interesse. Tuttavia, una nuova ripresa economica potrebbe mandare tutto all’aria.

L’attività commerciale meno vivace, ma la pressione al rialzo sui prezzi sta diminuendo in quasi tutti i settori dell’economia. Tengono i consumi.