Saga Twitter, primo round a Elon Musk: il giudice ordina di svelare fake e spam

Sara Bracchetti

26/08/2022

26/08/2022 - 11:40

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Il magistrato McCormick ha accolto però solo in parte le richieste del patron di Tesla, definite “assurdamente vaste”.

Saga Twitter, primo round a Elon Musk: il giudice ordina di svelare fake e spam

Costringere Elon Musk a rispettare gli accordi e completare l’acquisto o accogliere le sue rimostranze come legittime? Arduo compito quello che attende il giudice incaricato del caso Twitter, che giusto qualche ora fa ha ordinato alla piattaforma di fornire qualche dato più approfondito, per decidere se qualche ragione stia anche dalla parte del patron di Tesla. Non tutte, però: la tendenza è a considerare “assurda” la mole delle sue obiezioni.

44 miliardi di dollari sempre più in bilico

Una su tutte, fondamentale e grave: secondo Elon Musk, Twitter avrebbe mentito sull’entità degli account fake e spam presenti sul social network. Una scorrettezza che, a suo dire, sarebbe sufficiente ad annullare la trattativa ufficialmente ancora in corso, secondo la quale sarebbe tenuto a sborsare 44 miliardi di dollari. Una cifra che, adesso, Musk vorrebbe tenere nelle sue tasche; per questo si è rivolto al magistrato, McCormick, chiedendo di obbligare Twitter a svelare i dati sui suoi utenti effettivi e a condividere i suoi metodi di calcolo e i criteri di performance.

Richieste giustificate in vista del processo

Dopo aver ascoltato entrambe le parti mercoledì, il giudice ha dichiarato ieri che le richieste di Musk sono "giustificate”: nel senso che, in vista del processo a ottobre, “alcuni dati aggiuntivi" sono necessari per valutare e dirimere la questione con minimo margine di errore. McCormick ha perciò imposto al social network di fornire al più presto informazioni sui 9.000 account utilizzati per controllare i falsi e lo spam nel quarto trimestre del 2021.

Privacy violata da avvocati e analisti

Una violazione della protezione dei dati, secondo i vertici di Twitter, che il giudice ha però considerato obiezione inaccettabile, garantendo piuttosto che ad avere accesso ai dati richiesti sia un numero limitato di persone, avvocati e analisti. Ha inoltre sollecitato Twitter a fornire ulteriori informazioni sull’indicatore utilizzato per calcolare la sua performance e il numero di utenti attivi giornalieri cosiddetti "monetizzabili".

Eppure Musk ha passato il segno

La legge in favore di Elon Musk, dunque? Non esattamente. Il magistrato non è andato anzi per il sottile nel definire tutte le richieste di Musk "assurdamente vaste", finalizzate a ricevere senza reale motivo "miliardi di miliardi" di dati. Musk dovrà accontentarsi di qualcosa di meno di ciò che vuole; quanto al futuro, è ancora tutto da scrivere. Benché questo primo round sembra sia stato assegnato a lui, non è affatto detto che nel prosieguo, dinnanzi a statistiche invece di supposizioni e illazioni, non sia costretto a comprarsi Twitter come sembrava deciso a fare in quel di marzo 2022, prima che la saga cominciasse.

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