Lugano stanzia un fondo per i terremotati di Turchia e Siria: si allunga la lista delle vittime

Matteo Casari

9 Febbraio 2023 - 17:18

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La donazione del Municipio si aggiunge ai circa 7 milioni raccolti finora dalla Catena della solidarietà, per sostenere le vittime che purtroppo continuano ad aumentare.

Lugano stanzia un fondo per i terremotati di Turchia e Siria: si allunga la lista delle vittime

Il Municipio della Città di Lugano, riunito oggi nella sua seduta settimanale, ha espresso la peina solidarietà alla popolazione colpita dal sisma che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio ha devastato il sud della Turchia e la Siria. L’esecutivo ha deciso di stanziare un contributo straordinario di 20.000 franchi, che sarà versato sul conto corrente attivato dalla Catena della Solidarietà.
Il Consiglio comunale ha devoluto il gettone di presenza della seduta di lunedì 6 febbraio alla Catena della solidarietà.

Donazioni per 7 milioni di franchi

Il municipio luganese si aggiunge a una serie di donazioni e aiuti umanitari per soccorrere quanto possibile la popolazione e il territorio colpito dal terremoto. Questa mattina anche il Canton Ticino ha voluto fare la sua parte, inviando una donazione da 50.000 franchi in sostegno delle vittime.
Nel nostro Paese, l’iniziativa solidale è stata lanciata dalla Catena della Solidarietà, il progetto umanitario della SSR. L’associazione è per altro in contatto con i partner presenti nelle vicinanze delle regioni disastrate in Siria, che si impegnano già da anni per aiutare le popolazioni colpite dalla guerra.
La Catena della Solidarietà invita tutti i cittadini a sostenere le vittime del devastante terremoto, così come per molte altre emergenze umanitarie. Ad oggi, l’associazione ha già raccolto circa 7 milioni di franchi in donazioni.

La Confederazione in supporto di Turchia e Siria

Gli aiuti provenienti dal nostro Paese non sono tuttavia solo di stampo economico. La Confederazione ha agito allo scoppio dell’emergenza in maniera attiva. Ad Hatay, una delle zone più colpite dal sisma, è stata inviata una delegazione di soccorsi composta da 80 persone, insieme a un gruppo di cani da ricerca, che hanno collaborato per mettere in salvo molte persone.
Un grido d’aiuto arriva anche dalle comunità siriane e turche che vivono in Svizzera. Le due diaspore si sono a loro volta già mobilitate per offrire il loro aiuto. Un esempio è la presidente della Mezzaluna Rossa del Kurdistan svizzero Özlem Arik, che da Bienne ha lanciato un appello di aiuto e solidarietà per sostenere le vittime.

Cresce il numero delle vittime

Domenica scorsa intorno alle 4 di notte, una scossa di magnitudo 7.8 ha portato distruzione e desolazione al confine tra Turchia e Siria. Il sisma è poi proseguito martedì, quando due scosse di grado 7,7 e 7,6 si sono verificate nella provincia di Kahramanmaras e altre due di grado 6,6 e 6,5 nella provincia di Gaziantep, nel sud est del Paese.
Inizialmente, i funzionari dell’Organizzazione mondiale della sanità avevano comunicato che il numero delle vittime sarebbe potuto salire fino a 20mila. Una stima che purtroppo adesso pare fin troppo ottimista, dato che il conteggio ufficiale delle vittime si è attestato a circa 19mila, a più di 80 ore dalla prima scossa.
In seguito al disastro naturale, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle 10 province del sud est.

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