Prepariamoci a bere più champagne. Il vino fermo (bianco e rosso) costa sempre di più

Matteo Casari

15/12/2022

15/12/2022 - 15:57

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Nonostante un lieve rallentamento dell’inflazione a novembre, il vino e altre bevande alcoliche sono tra i prodotti che hanno visto il proprio prezzo crescere maggiormente.

Prepariamoci a bere più champagne. Il vino fermo (bianco e rosso) costa sempre di più

Nel mese di novembre, l’inflazione percepita in Svizzera è diminuita leggermente rispetto a ottobre. Diversi prodotti sono tuttavia diventati più costosi, come il vino bianco e il vino rosso. Lo dimostra l’indice dei prezzi al consumo di Comparis. Nel frattempo, i prezzi dell’energia per il riscaldamento continuano a subire i maggiori aumenti.

L’inflazione in Svizzera è più bassa rispetto all’Europa

L’indice dei prezzi al consumo di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), misura l’inflazione percepita dai consumatori. Secondo l’indice, in Svizzera a novembre 2022, i prezzi dei beni di uso quotidiano sono saliti del 3,2% rispetto a un anno fa.
Dando un’occhiata oltre confine si nota che il rincaro in Svizzera su base annua è più contenuto rispetto all’eurozona. Secondo Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, negli ultimi 12 mesi i prezzi nella zona euro sono cresciuti del 10,1% (intera UE: +11,5%). In novembre il tasso di inflazione era pari al -0,1% (intera UE: 1,4%).
«Con il suo minore rincaro, la Svizzera è un’eccezione all’interno di un’Europa colpita da un’inflazione elevata», osserva l’esperto di Comparis Michael Kuhn. «I motivi sono il franco forte, la minore dipendenza dal petrolio e dal gas rispetto ad altri paesi, una politica monetaria stabile e un numero relativamente elevato di prezzi gestiti dallo Stato».

Prezzi del vino in aumento

Brutte notizie i arrivo per gli amanti del vino. Ciò che emerge dall’analisi è che a novembre i prezzi del vino bianco sono cresciuti del 5% (ottobre: -1,4%). Si tratta del secondo aumento più significativo tra tutti i prodotti. Anche dal confronto a lungo termine da maggio 2000 emerge un significativo incremento del prezzo del vino bianco (+10,4%). I prezzi dei superalcolici e della birra sono ugualmente saliti notevolmente, rispettivamente del 10,3% e del 16,8%. Nello stesso periodo, il vino rosso è aumentato del 4,5% (+3,6% rispetto al mese precedente).
L’andamento del prezzo dello spumante nel commercio al dettaglio è interessante: ogni anno si registra un netto calo dei prezzi a novembre, che prosegue a dicembre. A differenza degli anni precedenti, tuttavia, finora è stato inferiore a quello del 2021. «Gli spumanti non sono mai stati così convenienti quest’anno, ma sono comunque più cari rispetto a novembre 2021», afferma Kuhn. «Tuttavia, conviene acquistare lo spumante ora, dato che a gennaio si prevede che i prezzi aumenteranno di nuovo di oltre il 10%».

L’aumento dei prezzi più marcato rispetto al mese precedente

Gli alcolici non sono gli unici prodotti ad aver subito un rincaro il mese scorso: i prezzi della margarina, dei grassi e degli oli commestibili sono aumentati del 7,1% (ottobre: -2,5%). «L’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia, degli imballaggi e del trasporto si traduce in prezzi più elevati per i clienti finali», afferma Kuhn.
Tra i primi cinque prodotti che più hanno subito un rincaro ci sono tessili per la casa, biancheria per la casa e accessori (+4,6%), zucchero (+4,5%) e vino rosso (+3,6%).

L’aumento dei prezzi più marcato su base annua

I prezzi di alcuni prodotti sono aumentati anche su base annua: per pagare le bollette dell’energia per il riscaldamento (gas, olio combustibile, legna da ardere e teleriscaldamento), i consumatori hanno dovuto spendere molto di più rispetto a un anno fa: l’incremento è stato del 49,5%. Secondo l’analisi di Comparis, nessun altro prodotto ha registrato un rincaro maggiore su base annua.
«L’elevato aumento è soprattutto un effetto stagionale. Diversi fattori straordinari degli ultimi mesi, come ad esempio elevati volumi di ordini, tensioni logistiche e problemi in fase di raffinazione, si sono attenuati, il che può portare a prezzi stabili o addirittura leggermente in calo», afferma Kuhn. Prima dei massicci aumenti dei prezzi nel 2022, le spese per l’energia rappresentavano in media dall’1,4 al 5% delle spese domestiche, a seconda della fonte o della base di calcolo.
Sono aumentati anche i prezzi del trasporto aereo (+23,8%) – si tratta del secondo aumento più marcato. Al terzo posto troviamo i prezzi di margarina, grassi e oli commestibili (+11,0%). Al quarto e quinto posto troviamo il carburante e i viaggi tutto compreso, con un incremento rispettivamente del 10,9% e del 10,1%.

Il rincaro più alto in Ticino

Analizzando i dati per regione linguistica, emerge che la Svizzera italiana ha registrato il rincaro annuo più elevato, con un aumento del 3,3%. A novembre, il livello dei prezzi è sceso dello 0,2%. Il rincaro più basso nell’ultimo anno è stato percepito nella Svizzera tedesca e romancia (+3,1%). Rispetto al mese precedente, in novembre il costo della vita è diminuito dello 0,2%.

Iscriviti alla newsletter