Penuria di farmaci: per Ruggli-Ducrot di Pharmasuisse serve un intervento congiunto tra Svizzera e Ue

Chiara De Carli

07/08/2023

07/08/2023 - 08:39

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Ancora una volta a pesare sulla disponibilità di antibiotici e analgesici sono i problemi sulla catena di approvvigionamento.

Penuria di farmaci: per Ruggli-Ducrot di Pharmasuisse serve un intervento congiunto tra Svizzera e Ue

In Svizzera, come nel resto del mondo, mancano farmaci. E la situazione è in peggioramento. È l’allarme lanciato, per l’ennesima volta, da Pharmasuisse, la società svizzera dei farmacisti. La presidente Martine Ruggli-Ducrot ha richiesto un intervento tempestivo.
Ancora una volta a pesare sulla disponibilità di antibiotici e analgesici sono i problemi sulla catena di approvvigionamento. «I Paesi da cui la Svizzera dipende per alcune sostanze hanno ridotto, e in alcuni casi anche interrotto, le loro esportazioni a causa della pandemia di coronavirus e del forte aumento dei costi di produzione», ha dichiarato Ruggli-Ducrot intervistata dal quotidiano romando Le Temps.

Incide anche la guerra in Ucraina

Coinvolte nella grave situazione tutte le classi di farmaci «antidiabetici, antiipertensivi, oppiodi o antibiotici», ha affermato Ruggli-Ducrot.
La guerra ha inoltre acuito il problema. Alcune confezioni, come per esempio le bottiglie di vetro, sono prodotte in Ucraina. L’aumento dei costi, inoltre, fa desistere le aziende svizzere dal commercializzare farmaci troppo costosi da produrre.

Azione congiunta Svizzera-Ue

Insomma, quello che serve ora è un vero e proprio lavoro di squadra. La presidente di Pharmasuisse indica la via: «È essenziale diversificare la produzione continentale in modo che l’Europa diventi più indipendente in caso di problemi nelle catene di approvvigionamento».
Attualmente, infatti, la maggior parte dei principi attivi sono prodotti in Asia rendendo «vulnerabile l’intero sistema», ha detto Ruggli-Ducrot.

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