Occupazione record in Svizzera. Allarme personale: le risorse disponibili non bastano

Redazione

24/02/2022

24/02/2022 - 08:59

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Mancano risorse qualificate. Le difficoltà nel reclutamento di lavoratori sono aumentate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (36,3%; +8,2 punti percentuali).

Occupazione record in Svizzera. Allarme personale: le risorse disponibili non bastano

La Svizzera ha bisogno di nuova forza lavoro.
Nel quarto trimestre 2021 l’occupazione svizzera complessiva è cresciuta dell’1,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Ma il numero di posti ancora rimasti liberi è da record.

Effetto post-covid

Dopo il freno all’economia imposto dalla pandemia, il mercato del lavoro ha ripreso a generare posti e disponibilità.
Sono infatti circa 5,24 milioni i posti di lavoro occupati nel quarto trimestre 2021. Un dato che ha fatto segnare un nuovo record per la seconda volta consecutiva. La crescita dell’1,9% su base annua corrisponde a un incremento di 97 400 posti. L’occupazione è risultata in aumento sia nel settore secondario (industria e costruzioni) che nel terziario (servizi), rispettivamente dello 0,9% (+9500 posti) e del 2,2% (+87 900 posti). Nel settore terziario la percentuale di impieghi a tempo parziale era del 47,2%, mentre nel settore secondario solo il 16,6% delle persone occupate lavorava a un grado inferiore al 90%.

Occupazione totale stagionale

Calcolata al netto delle variazioni stagionali, l’occupazione totale ha segnato un incremento rispetto al trimestre precedente (+0,5%). Nei settori secondario e terziario, sempre al netto delle variazioni stagionali, si osserva una progressione dell’occupazione rispettivamente dello 0,3 e dello 0,7%. Espresso in equivalenti a tempo pieno, il volume di impieghi ammontava complessivamente a 4,065 milioni di posti (+1,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’occupazione in equivalenti a tempo pieno è salita di +8600 unità (+0,9%) nel settore secondario e di +57 300 unità (+1,9%) in quello terziario.

Settore alberghiero in rialzo

Nel settore secondario l’occupazione è cresciuta sia nel ramo delle attività manifatturiere (+5000 posti, +0,7%) che in quello delle costruzioni (+3400 posti, +1,0%). Il settore terziario si è sviluppato prevalentemente in maniera positiva; dopo sette trimestri con contrazioni a tratti forti, il ramo dei servizi di alloggio e di ristorazione è tornato per la prima volta a registrare un incremento (+8700; +3,8%). La crescita maggiore si osserva ancora una volta nel ramo «Servizi alle imprese» (+40 800 posti; +5,1%).
Una situazione sulla quale si era espresso nei giorni scorsi Massimo Suter, presidente di GastroTicino e vicepresidente GastroSuisse, che aveva lanciato l’allarme sul nostro giornale, "Nessuno vuol più fare il cameriere. E i ristoranti chiudono".

Situazione positiva in tutte le regioni

Nel quarto trimestre 2021 l’andamento dell’occupazione complessiva si presentava al rialzo in tutte e sette le Grandi Regioni: su base annua, l’occupazione è salita tra lo 0,6% (Svizzera nordoccidentale) e il 3,0% (Svizzera centrale). Anche nel settore secondario tutte le Grandi Regioni hanno fatto registrare un rialzo dell’occupazione. Il settore terziario ha mostrato a sua volta una crescita dell’occupazione in tutte le Grandi Regioni, particolarmente marcata nella regione del Lemano (+2,6%), in quella di Zurigo (+2,9%) e nella Svizzera centrale (+3,1%).

Numero di posti liberi da record

Nel settore secondario il numero di posti liberi è aumentato del 59,4% e del 47,5% nel terziario. Complessivamente, nei due settori sono stati contati 98 600 posti liberi, 32 900 in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+50,2%), un nuovo record. Il tasso totale di posti liberi era pari all’1,8%, attestandosi al 2,1% nel settore secondario e all’1,8% in quello terziario.

Previsioni positive

Nel quarto trimestre 2021 le imprese che intendevano mantenere stabile il proprio organico nel trimestre successivo rappresentavano il 69,8% dell’occupazione totale (contro il 72,4% nello stesso periodo dell’anno precedente). Le imprese che prevedevano di aumentare gli effettivi rappresentavano il 13,8% degli impieghi (contro l’8,5% nello stesso trimestre dell’anno precedente) e quelle che prevedevano invece di ridurli ne comprendevano il 3,5% (contro il 7,1% nello stesso trimestre dell’anno precedente). La quota delle imprese che non si sono pronunciate in merito si attesta solo al 12,9% sulle 18 000 interrogate (stes-so periodo dell’anno precedente: 12,0%).
L’indicatore delle prospettive d’impiego calcolato in base a tali dati è salito rispetto all’anno precedente (1,06; +5,0%), superando il valore di 1,00 per tutti i rami e tutte le Grandi Regioni.

Manca personale qualificato

Le difficoltà nel reclutamento di personale qualificato sono di nuovo aumentate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (36,3%; +8,2 punti percentuali).

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