Davvero il nucleare è "green"? A dirlo è la Commissione Europea

Laura Bordoli

4 Febbraio 2022 - 10:39

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La Commissione europea ha concesso l’etichetta "verde" alle centrali a gas e nucleari, a determinate condizioni.

Davvero il nucleare è "green"? A dirlo è la Commissione Europea

L’energia nucleare è pulita.
Secondo la Commissione europea, infatti, le centrali nucleari e a gas sono un contributo essenziale nella lotta contro il cambiamento climatico, minaccia numero uno per il futuro secondo il World Economic Forum.
In particolare, questi generatori di energia sono utili al processo di transizione ecologica dell’Unione Europea, a certe condizioni.
Questa è la conclusione a cui è giunta la Commissione dopo il voto a maggioranza, concedendo l’etichetta Ue per gli investimenti verdi, che indica "produzione sostenibile" nella tassonomia, a questo tipo di infrastrutture.
La decisione ha provocato le reazioni delle principali associazioni ambientaliste e di alcuni Stati dell’Unione poiché l’etichetta è stato finora concessa solo alle energie rinnovabili, trattandosi di modalità su cui è consigliato investire per raggiungere emissioni zero entro il 2050.
«Dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione, perché abbiamo meno di 30 anni per raggiungere questo obiettivo», ha affermato la commissaria Ue alla finanza sostenibile, Mairead McGuinness.

Un voto che divide l’Europa

All’interno dell’Unione europea le opinioni sulla decisione sono contrastanti.
In particolare, "il Lussemburgo valuterà azioni legali insieme all’Austria per opporsi al provvedimento" - ha fatto sapere la ministra per l’ambiente del granducato, Carole Dieschbourg. Mentre in Germania gli esponenti verdi del governo sono tornati ad attaccare il nucleare.
Critiche condivise anche dalle Ong ambientaliste.
Danimarca, Paesi Bassi e Svezia sono invece contrari all’inclusione del gas.
Viste le forti reazioni, Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea ha puntualizzato che "in condizioni rigorose, gas e nucleare possono fungere da ponte, verso un sistema energetico più verde, come attività di transizione verso l’addio al carbone”.
Seppur imperfetta, è una soluzione che ci spinge ulteriormente verso il nostro obiettivo finale, di neutralità del carbonio" - ha poi commentato Mairead McGuinness.
McGuinness ha anche chiarito che «gli Stati membri restano pienamente responsabili delle proprie strategie energetiche», e che la tassonomia «è uno strumento volontario», che «né rende obbligatori determinati investimenti, né ne proibisce altri».
Il provvedimento dovrà inoltre ancora essere esaminato da Consiglio europeo e dal Parlamento e, se confermato, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023.

Le condizioni

McGuinnes ha voluto puntualizzare che sono comunque state inserite condizioni severe per ottenere l’etichettatura verde nel caso di nucleare e di gas.
Per il nucleare si tratta di "adottare le migliori tecnologie su piazza e piani per i depositi di rifiuti".
Più stringenti i criteri fissati per il gas: le nuove centrali potranno avere l’etichetta verde Ue, solo "se costruite entro il 2030, e per sostituire impianti a carbone o petrolio in un Paese con chiari impegni politici a intraprendere la transizione".

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