Iran-USA, la partita nella partita. Decisiva per i Mondiali sotto l’ombra delle tensioni politiche

Matteo Casari

29/11/2022

29/11/2022 - 16:32

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L’incontro della Coppa del Mondo, cruciale il passaggio del turno, preoccupa per le possibili tensioni sugli spalti.

Iran-USA, la partita nella partita. Decisiva per i Mondiali sotto l'ombra delle tensioni politiche

Gli Stati Uniti e l’Iran, nemici diplomatici, si affrontano il 29 novembre sul campo dei Mondiali di Calcio. Una partita dalle delicate implicazioni politiche, tanto che alcuni iraniani temono scontri con la sicurezza degli stadi o tra tifosi dalle idee estremiste per pronte a infiammare le proteste in patria.

Più di una semplice partita

La gara tra le due nazioni, che hanno tagliato i ponti più di 40 anni fa, si svolgerà in condizioni di maggiore sicurezza per evitare che si riaccendano le tensioni per i disordini che hanno attanagliato l’Iran dopo la morte in carcere della ventiduenne Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre.
In segno di solidarietà prima della partita, che inizierà alle 20, la Federazione calcistica degli Stati Uniti ha temporaneamente esposto la bandiera nazionale iraniana senza l’emblema della Repubblica islamica, inducendo Teheran a presentare un reclamo alla FIFA, secondo quanto riportato da Reuters.

Il Qatar tra due fuochi

La nazione ospitante, che ha forti legami con Washington e relazioni amichevoli con Teheran, ha puntato la sua reputazione sull’organizzazione di una Coppa del Mondo senza intoppi, rafforzando la sicurezza delle partite dell’Iran e vietando alcuni oggetti ritenuti simbolicamente pericolosi, come la bandiera iraniana pre-rivoluzione.
Nel frattempo, il principale negoziatore nucleare iraniano, Ali Bagheri Kani, è arrivato a Doha martedì su invito del Qatar, ha riferito l’agenzia di stampa statale IRNA, senza specificare se avrebbe assistito alla partita.
I legami tra Stati Uniti e Iran sono particolarmente tesi da quando l’allora presidente Donald Trump ha abbandonato l’accordo nucleare di Teheran con le potenze mondiali. Anche gli sforzi per salvare il patto, sotto l’amministrazione del presidente Joe Biden, sembrano oggi ancora arenati.

Testimonianze spaventose dagli spalti

Questo rappresenta l’ennesimo caso in cui la politica si è riversata sulla Coppa del Mondo, la prima che si tiene in un Paese del Medio Oriente.
Le squadre di sicurezza sono intervenute venerdì, quando l’Iran ha battuto il Galles, per sedare qualche alterco tra tifosi iraniani fuori dallo stadio, come dichiarato da un funzionario del Qatar, aggiungendo che gli incidenti sono stati gestiti rapidamente per contenere le tensioni.
«Non assisterò alla partita di martedì perché non mi sento al sicuro in Qatar», ha dichiarato l’iraniana-canadese Azi, che non ha voluto fornire il suo cognome e che indossava una maglietta con la scritta «Donne, vita, libertà», uno slogan delle proteste iraniane.
«Il Qatar sta attuando lo stesso sistema di censura di quello che sta accadendo in Iran... Anche la FIFA deve prendersi la colpa», ha dichiarato a Reuters, dopo essere stata fermata dalla sicurezza dello stadio per il suo abbigliamento.
Hila Yadegar, 37 anni, intende essere presente alla partita per mostrare il suo sostegno ai manifestanti, anche se lei e suo marito sono stati brevemente trattenuti dalle guardie dello stadio durante la partita Iran-Galles e nonostante abbiano espresso un disagio simile per la sicurezza in Qatar. «Ho messo una sedia dietro la nostra stanza in albergo, anche se era chiusa a chiave», ha detto Yadegar sempre a Reuters, che lavora in un ospedale in Canada.

L’Iran affronta le pressioni

Il funzionario del Qatar, interpellato sui problemi di sicurezza e sulle lamentele per le restrizioni, ha detto che le autorità garantiranno che tutte le partite siano sicure e accoglienti per tutti gli spettatori. Negli stadi non saranno ammessi oggetti che potrebbero aumentare le tensioni e mettere a rischio la sicurezza dei tifosi.
Sotto pressione per sostenere pubblicamente i manifestanti in patria, la squadra iraniana ha rifiutato di cantare l’inno nazionale nella prima partita contro l’Inghilterra, persa per 6-2, gesto non ripetuto prima della seconda partita, vinta per 2-0 contro il Galles.
I disordini in Iran rappresentano una delle sfide più audaci alla teocrazia dai tempi della Rivoluzione islamica del 1979. Washington ha imposto sanzioni ai funzionari iraniani per la repressione mortale delle proteste. Gli Stati Uniti e l’Iran hanno interrotto le relazioni formali nel 1980 dopo la Rivoluzione. La paura per la partita in arriva è dovuta anche al clima ostile che si era verificato quando le due squadre si erano affrontate nel Mondiale del 1998. All’epoca, l’Iran si impose per 2-1 in una partita soprannominata in patria come "la madre di tutte le partite".

Crediti foto: FIFA.com

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