Sfuma l’intesa tra sindacati e Coop per l’adeguamento dei salari: le ragioni

Redazione

14/11/2022

14/11/2022 - 09:04

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«In Svizzera un’economia domestica su sei ha pagamenti arretrati. Con le spese supplementari e i costi dell’energia, sempre più persone non saranno più in grado di far quadrare il bilancio e rischieranno di cadere in povertà».

Sfuma l'intesa tra sindacati e Coop per l'adeguamento dei salari: le ragioni

Si sono concluse con un sostanziale nulla di fatto le trattative salariali per il 2023 che Coop ha condotto con la Società svizzera degli impiegati del commercio, Unia, Syna/OCST e l’Associazione degli impiegati Coop (AIC). Le organizzazioni a tutela dei lavoratori fanno sapere che purtroppo non è stata raggiunta alcuna intesa poiché la maggioranza delle parti sociali ritiene insufficiente l’offerta salariale di Coop.

Le ragioni dei sindacati

Nelle tornate salariali, ad eccezione dell’AIC, le parti sociali Società svizzera degli impiegati del commercio, Unia e Syna/OCST non sono riuscite a trovare un’intesa con Coop a causa - sostengono i sindacati - del suo rifiuto di concedere la piena compensazione del rincaro anche per i redditi più bassi. Michel Lang, responsabile del partenariato sociale presso la Società svizzera degli impiegati del commercio, ha commentato così la situazione: «La piena compensazione del rincaro avrebbe portato un certo sollievo alle persone che devono sbarcare il lunario con un reddito particolarmente basso. Ora devono tirare ancora di più la cinghia».

Tutela del potere d’acquisto

I sindacati hanno sottolineato l’importanza di mantenere il potere d’acquisto dei dipendenti. "Una riduzione dei salari reali - si legge nella nota diffusa dalle organizzazioni - è particolarmente dolorosa per i lavoratori a basso reddito". «In Svizzera, già ora un’economia domestica su sei ha pagamenti arretrati. Con le spese supplementari dovute ai prossimi aumenti dei premi delle casse malati e dei costi dell’energia, sempre più persone, soprattutto nella fascia a basso reddito, non saranno più in grado di far quadrare il bilancio e rischieranno di cadere in povertà», fa notare Fabian Lusser, segretario centrale del settore dei Servizi di Syna/OCST. Nel commercio al dettaglio, quasi un quarto (22,5%) dei dipendenti (soprattutto donne) percepisce un salario basso: il doppio rispetto alla quota nazionale.

Premiare l’aumento della produttività

Coop vanta una solida situazione finanziaria: lo scorso anno ha realizzato oltre mezzo miliardo di utili. «Sono le collaboratrici e i collaboratori a contribuire sempre più al fatturato e a creare più valore aggiunto. E lo fanno grazie al loro grande impegno, alla lealtà che da anni dimostrano per Coop e a una notevole densificazione del lavoro. Il personale deve beneficiare in misura maggiore del valore aggiunto che crea», sostiene Leena Schmitter, co-responsabile del Commercio al dettaglio di Unia.

L’accordo con AIC

L’unica realtà sindacale ad aver accettato le condizioni di Coop è stata l’Associazione degli impiegati Coop (AIC). Nel 2023, Coop metterà a disposizione nel complesso il 3% per l’aumento delle retribuzioni al personale e innalza i salari del 2%. Tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori riceveranno un buono acquisti del valore di 800 franchi. Le collaboratrici e i collaboratori con salari fino a un importo di 4500 franchi otterranno un aumento salariale cumulato per l’anno 2023 pari ad almeno il 3,3%.
Dal 2021, Coop fa sapere di aver trasferito ai propri clienti oltre 130 milioni di franchi sotto forma di prezzi di vendita più convenienti e ridotto i prezzi di oltre 1 600 prodotti al fine di contenere il più possibile il rincaro dei propri prodotti.

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