Ma quanto si lavora in Svizzera? Troppo? Ecco i dati dell’Ufficio di Statistica

Chiara De Carli

13 Giugno 2022 - 13:00

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Il settore in cui si lavora di più è quello primario. Nel 2021 sono state registrate 45 ore e 8 minuti in media a settimana.

Ma quanto si lavora in Svizzera? Troppo? Ecco i dati dell'Ufficio di Statistica

Settore primario, creditizio e assicurativo, freelance, servizi scientifici e tecnici: sono i segmenti che nel 2021 hanno lavorato maggiormente in Svizzera. È quanto emerge dai risultati dell’Ufficio federale di Statistica (Ust) e dall’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).
Dai dati diffusi emerge che l’anno scorso sono state lavorate un totale di 7,798 ore, il 2,5% in più rispetto all’anno precedente, con un numero di lavoratori rimasto pressoché invariato tra il 2020 e il 2021(-0,1%). Nell’anno della ripresa dalla pandemia, il volume di lavoro è sicuramente cresciuto, ma non ancora ai livelli del 2019.

Ore settimanali per settore di competenza

In termini numerici, i dipendenti a tempo pieno nel 2021 hanno lavorato in totale per 39 ore e 16 minuti. Per il settore primario si parla invece di 45 ore e 8 minuti, mentre per il settore creditizio e assicurativo ne sono state contate in media 41 e 8 minuti. Per quanto riguarda freelance, servizi scientifici e tecnici e pubblica amministrazione sono state 40 ore e 20 minuti. Tra i settori in cui l’orario di lavoro è stato più basso si trova il segmento dell’hospitality, con 29 ore e 40 minuti, segnato l’anno scorso dalle chiusure e dal lavoro ridotto ancora oggi diffuso che ha fatto perdere in media 278 ore.

I Paesi dell’Eurozona

Aumento del carico di lavoro nella maggior parte dei paesi UE/AELS
Per i confronti internazionali, il metodo di calcolo dell’orario di lavoro deve essere adeguato e viene presa in considerazione solo la popolazione tra i 20 e i 64 anni di età. Tra il 2020 e il 2021 l’orario di lavoro settimanale effettivo è aumentato nella maggior parte dei paesi dell’UE/AELS. In Svizzera è leggermente aumentato (+4,7%) rispetto alla media UE (+4,1%). È aumentato maggiormente in Belgio (+12,2%), seguito da Cipro (+10,4%) e Spagna (+9,5%). È invece sceso in Islanda (–5,5%), Estonia (–4,9%) e Lussemburgo (–3,2%).

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