Rallenta ancora l’indice Kof: a novembre registra 89,5 punti

Chiara De Carli

30 Novembre 2022 - 09:49

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Le prospettive per l’economia svizzera rimangono incerte per i prossimi mesi, soprattutto a causa del rallentamento del settore manifatturiero e delle costruzioni.

Rallenta ancora l'indice Kof: a novembre registra 89,5 punti

A novembre il barometro economico del Kof è diminuito ancora leggermente e si è attestato a 89,5 punti, a fronte dei 90,9 punti di ottobre. Le prospettive per l’economia svizzera rimangono quindi modeste nei prossimi mesi.
Il barometro economico ha registrato dunque 1,4 punti in meno rispetto a ottobre. L’andamento negativo del barometro è guidato principalmente dai pacchetti di indicatori del settore altri servizi. Anche gli indicatori relativi al settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione e dei consumi privati si stanno indebolendo. Al contrario, gli indicatori relativi alla domanda estera registrano un leggero sviluppo positivo.

barometro kof novembre
grafico

Manifatturiero e costruzioni, quadro eterogeneo

Il quadro del settore della produzione di beni (manifatturiero e costruzioni) è eterogeneo. Gli indicatori che valutano le capacità produttive, le scorte e la situazione della concorrenza sono i principali responsabili dello sviluppo negativo complessivo. Al contrario, gli indicatori che valutano la situazione dei prodotti intermedi, gli ostacoli alla produzione e il portafoglio ordini inviano segnali positivi.

Kof novembre 2022
contributo settori

Nel settore manifatturiero, gli indicatori per l’industria dei metalli inviano il segnale negativo più forte, seguiti da quelli per il settore dei prodotti in legno e carta e per il settore della produzione di macchinari e veicoli.
Al contrario, gli indicatori dell’industria tessile inviano un segnale positivo relativamente forte. Gli indicatori del settore elettrico rimangono pressoché invariati rispetto al mese precedente.

Il Pil cresce anche se lentamente

Martedì sul fronte del prodotto interno lordo (Pil) svizzero, la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ha rivelato che nel terzo trimestre di quest’anno, il Pil è cresciuto - seppur di poco - per la seconda volta consecutiva, segnando un aumento dello 0,2%, soprattutto grazie all’economia interna. Il settore dei servizi ha mostrato una generale espansione, mentre il difficile contesto internazionale ha rallentato i settori industriali più sensibili all’andamento congiunturale.
Nel 3° trimestre la crescita dei consumi privati è stata nuovamente superiore alla media, su dello 0,7 %. In particolare, hanno visto un’evoluzione positiva le spese per l’abitazione e l’energia, per il tempo libero, i viaggi e gli acquisti di generi non alimentari. A crescere sono stati anche il valore aggiunto del commercio al dettaglio del 2,3 %, dopo quattro trimestri in negativo. L’industria alberghiera e della ristorazione ha continuato la sua ripresa in aumento del 2,8 % dopo il crollo dovuto alla pandemia, sostenuta anche da un incremento del turismo straniero. In andamento positivo anche i segmenti sanità (+0,7 %) e dei servizi alle imprese (+0,6 %), dove il valore aggiunto è aumentato in modo significativo. È calato invece nei servizi finanziari (−4,4%). Anche gli investimenti in beni di equipaggiamento (+2,1 %) hanno contribuito alla solida crescita della domanda interna finale (+0,6 %).

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