Prima lo affossa, poi lo salva: così il Covid rilancia il lavoro temporaneo

Sara Bracchetti

1 Febbraio 2022 - 14:42

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Dai centri vaccinali agli ospedali o i presidi dove effettuare i test: la ricerca di personale occasionale con cui far fronte ai momenti di maggiore emergenza dà una forte spinta al settore delle occupazioni a breve termine, +11% nel 2021.

Prima lo affossa, poi lo salva: così il Covid rilancia il lavoro temporaneo

Nessuno avrebbe detto che sarebbe finita così: l’inizio di quest’anno non lasciava presagire nulla di buono. Ma già in primavera le cose hanno cominciato a migliorare, poi a impennarsi: e nel giro di nove mesi il numero di lavoratori temporanei in prestito nel 2021 è cresciuto fino a registrare un +11,6% rispetto all’anno prima, secondo i dati offerti dal barometro Swiss Staffingindex.

Chi in prima linea, chi in background

Merito dei centri vaccinali, dei punti per la somministrazione di test anti-Covid e degli ospedali, che hanno fatto ricorso a personale straordinario per fronteggiare il bisogno e l’emergenza. Andandolo a pescare fra le file dei lavoratori occasionali. Risorse temporanee altamente qualificate hanno invece operato in background per gestire la crisi, incrementando le linee di produzione dei vaccini, sviluppando test e medicinali o come specialisti nell’amministrazione.

Posti fissi nell’industria e l’edilizia

Non solo sanità, però. Anche l’industria e l’edilizia hanno fatto la propria parte - e in un certo senso perfino molto di più. Qui, infatti, i posti temporanei inizialmente offerti in risposta a un miglioramento dello stato degli affari sono stati presto convertiti in posti fissi. "La situazione si è stabilizzata così rapidamente come mai in nessuna crisi precedente - afferma Leif Agnéus, presidente di Swissstaffing e direttore delle relazioni esterne e gli affari pubblici di Manpower - Lo percepiamo poiché c’è un’elevata domanda di lavoratori temporanei da parte delle aziende e dopo un breve periodo essi vengono assunti a tempo indeterminato".

Una doppia chiave di lettura

Per le statistiche, il dato può perfino essere letto sotto una doppia e contrapposta luce: senza assunzioni a tempo indeterminato così rapide e su larga scala, la crescita del settore del lavoro temporaneo avrebbe potuto registrare valori ancora più importanti.

Boom delle formazioni continue

Fra le tendenze imprevedibili in tempi pre-Covid, anche il boom delle formazioni continue e la fuga dei lavoratori freelance verso le garanzie del lavoro interinale. Nel primo caso, i cittadini elvetici hanno approfittato della fase di transizione per rafforzare la propria occupabilità, potenziando ulteriormente i loro elementi di forza o tentando un nuovo orientamento professionale. Quanto al settore del lavoro temporaneo altamente qualificato, sempre in maggior numero i freelance si sono rivolti ad agenzie interinali, così da poter beneficiare delle coperture altrimenti precluse agli autonomi in caso di disoccupazione o malattia.

Verso un ritorno ai tempi d’oro

I ceo dei prestatori di personale guardano dunque oggi al futuro in maniera estremamente ottimista. Secondo un sondaggio condotto da Gfs-zürich per conto di Swissstaffing, oltre sette su dieci (72%) prevedono ulteriori incrementi nella prima metà del 2022. Si potrebbe così colmare il divario negativo che, nonostante la chiara ripresa, ancora resta quanto a numero di ore prestate nel 2021, inferiore del 4,3% rispetto ai tempi pre pandemia e del 9% se raffrontato al picco raggiunto nel 2018. Secondo Marius Osterfeld, economista di Swissstaffing, Omicron ha "rappresentato un buon presupposto di partenza nell’anno. I lavoratori temporanei sono stati un grande sostegno a breve termine per numerose aziende, sostituendo i dipendenti assenti a causa di isolamento, quarantena o obblighi di assistenza. Molte aziende si saranno ora rese conto del vantaggio che il lavoro temporaneo comporta".

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