Guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia: il ruolo della Svizzera in 10 domande

Chiara De Carli

18 Aprile 2022 - 08:58

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Nella riunione straordinaria del 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di sostenere le sanzioni dell’UE contro la Russia, rafforzandone così l’efficacia. Vediamo da vicino effetti, sanzioni, il ruolo attivo della Svizzera in questa drammatica situazione.

Guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia: il ruolo della Svizzera in 10 domande

Cinquantaquattresimo giorno di guerra in Ucraina. La morsa dell’invasore si fa sempre più stretta e lascia ben poco spazio alle sanzioni economiche impartite a livello internazionale. La Svizzera in questi quasi due mesi di combattimenti non si è fatta da parte, scontrandosi con il concetto tale per cui essere neutrali coincide con il rimanere fuori dalle situazioni, ha deciso di non passare per la via dell’ignavia ma di condannare l’azione invasiva da parte di Mosca. In queste settimane sono tanti i quesiti che sono emersi: dapprima la preoccupazione - poi rientrata - relativa al commercio derivante dai Paesi coinvolti in questa guerra, molto preziosi per altri Stati. In seguito la decisione da parte del Consiglio federale di adeguarsi alle sanzioni approvate dall’Unione europea.
Da questo quadro quindi partiamo e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, grazie alla Faq messa a disposizione dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco).

Questa guerra ha già ripercussioni sull’economia svizzera?

I legami economici della Svizzera con la Russia e l’Ucraina sono abbastanza modesti. Per questo motivo, le conseguenze dirette della guerra sull’economia del Paese rimarranno probabilmente limitate. Mentre a livello macroeconomico, gli effetti indiretti sulla Svizzera saranno probabilmente più significativi, a causa dell’aumento globale dei prezzi energetici e delle materie prime, accompagnato da un rialzo generale del clima d’incertezza.

La Svizzera riprende automaticamente le sanzioni dell’Unione europea (Ue)?

La Svizzera decide autonomamente in che misura aderire alle sanzioni dell’Ue; non c’è nessun automatismo. Anche a seguito degli ultimi pacchetti approvati dall’Ue alcune misure ha scelto di non applicarle.

Perché le sanzioni svizzere vengono comunicate più tardi delle sanzioni europee?

Secondo la legge sull’embargo, l’adozione (totale o parziale) delle sanzioni Ue deve sempre essere decisa dal Consiglio federale. Vista così, c’è un certo ritardo rispetto all’Ue.

Chi è incaricato di far rispettare le sanzioni?

La Segreteria di Stato dell’economia (Seco) è responsabile dell’esecuzione e del controllo delle sanzioni in Svizzera; lo fa a stretto contatto con altri servizi federali coinvolti, come la Segreteria della Segreteria di Stato della migrazione (Sem), L’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac) o l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc).

Dove posso trovare l’insieme delle sanzioni imposte dalla Svizzera contestualmente alla situazione in Ucraina?

L’ordinanza del 4 marzo 2022 che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina contiene tutte le misure adottate dalla Svizzera e fa fede. Inoltre tramite la “Ricerca dei destinatari delle sanzioni” è possibile ricercare persone o entità specifiche.

Cosa succede concretamente ai beni congelati?

Stando all’ordinanza del 4 marzo 2022 che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina, le persone fisiche e le istituzioni che detengono o amministrano averi oppure sono a conoscenza di risorse economiche presumibilmente soggette al blocco devono notificarlo senza indugio alla Seco.

Come vengono definiti gli averi e le risorse economiche?

I termini averi e risorse economiche includono valori patrimoniali di ogni genere: materiali o immateriali, mobili o immobili. Ad esempio anche immobili, beni di lusso e opere d’arte sono considerati risorse economiche e devono quindi essere bloccati. Sono bloccati anche i beni patrimoniali immagazzinati presso un porto franco.

Gli averi e le risorse economiche di persone fisiche, imprese e organizzazioni sanzionate sono confiscati?

Il blocco dei beni va distinto dalla confisca; secondo la legge sull’embargo, nel primo caso la persona sanzionata conserva i diritti di proprietà (stato di diritto). Ma di fatto case, automobili e simili vengono bloccati se queste persone figurano sulla lista di sanzioni. Concretamente, però, questi beni non vengono confiscati. E il loro commercio ne rimane proibito. Per fare un esempio: una casa può rimanere abitata da una persona sanzionata, ma non può essere venduta né affittata.

Che cosa succede in caso di mancato rispetto delle sanzioni?

Secondo la legge sugli embarghi il perseguimento di eventuali violazioni spetta alla Seco nel quadro del diritto penale amministrativo. Le pene massime sono 1 anno di detenzione o una multa di 500 mila franchi; in casi gravi: 5 anni di detenzione o una multa di 1 milione di franchi. La Seco può deferire casi particolarmente gravi al Ministero pubblico della Confederazione.

Bloccato delle emittenti russe Russia Today e Sputnik da parte dell’Ue: perché la Svizzera non lo ha fatto?

Il Consiglio federale ha deciso di non attuare il provvedimento Ue del 1° marzo relativo alla diffusione dei contenuti di alcuni organi di informazioni russi, segnatamente Sputnik e Russia Today.

Pur trattandosi di strumenti di propaganda e disinformazione mirata utilizzati dalla Federazione Russa, il Consiglio federale ritiene più efficace rispondere con i fatti a dichiarazioni fallaci e dannose, anziché vietarle.

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