Giornata della Memoria 2022: le iniziative in Ticino

Laura Bordoli

26 Gennaio 2022 - 22:25

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Il 27 gennaio si commemora ufficialmente anche in Ticino la Giornata della Memoria per ricordare tutti i crimini contro l’umanità e ogni forma di discriminazione. Ecco le iniziative nel Cantone.

Giornata della Memoria 2022: le iniziative in Ticino

Il Giorno della Memoria, istituito il 1° novembre 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Si è stabilito di celebrarla proprio in questo giorno perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Quest’anno le limitazioni imposte dalla pandemia nel nostro Paese rendono difficili soprattutto i grandi eventi e le manifestazioni pubbliche, tuttavia nel Canton Ticino sono previste alcune iniziative in occasione della Giornata della Memoria.

Giornata della Memoria: il significato

L’obiettivo della Giornata della Memoria è principalmente quello di commemorare le vittime dell’Olocausto, oltre che far conoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta.
Per questo motivo il 27 gennaio di ogni anno le Nazioni Unite esortano gli Stati membri a “sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta”.
Inoltre, la data del 27 gennaio è indicata come un monito l’Olocausto, che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli causati dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio”.

Tutte le iniziative in Ticino

Arzo, 1943 - Documentario

Il caso della tredicenne ebrea Liliana Segre, in fuga dalla persecuzione nazista e respinta alla frontiera svizzera di Arzo nel dicembre del 1943 insieme al padre Alberto, scuote ancora oggi le coscienze e la protagonista è anche una degli ultimi testimoni viventi dell’orrore di Auschwitz.
Un documentario della Radiotelevisione svizzera, già disponibile sul loro sito, racconta cosa successe ad Arzo in quei fatidici mesi dell’autunno del 1943
Come è possibile che a quella stessa frontiera dove migliaia di ebrei italiani trovarono la salvezza, per altri venne deciso il respingimento? Quanti furono gli accolti e quanti i respinti? E la popolazione come reagì di fronte al dramma di questi uomini e donne in fuga? A quasi 80 anni da quei fatti, in occasione della Giornata della Memoria, il documentario di Ruben Rossello riporta lo spettatore a questo drammatico episodio della storia.

Percorso letterario di Chiasso

Il percorso letterario creato dagli allievi di quarta della Scuola Media di Chiasso vive la sua prima Giornata della Memoria.
Lungo il Sottopenz, in collaborazione con il Comune di Chiasso, sono installati dieci pannelli che raccontano la storia di chi, per sopravvivere alla Shoah, è scappato in Svizzera.
Ecco che una passeggiata può essere l’occasione per riflettere e ricordare passeggiando. I dieci pannelli, invitano infatti a ragionare sul passato, ricordare le centinaia di persone che hanno percorso le colline attorno a Chiasso per passare la frontiera a piedi fuggendo da un regime, cercando la libertà.
Il tema della fuga per la salvezza è stato trattato dalle ragazze e dai ragazzi coinvolti, leggendo e adattando il romanzo di Lia Levi "Una valle piena di stelle": Brunisa, la protagonista tredicenne, da Genova è costretta a scappare in Svizzera per sopravvivere alle leggi razziali e alla Shoah.
Con un linguaggio adatto ai bambini e ai ragazzi, si parla di Hitler e di Mussolini, delle leggi razziali e dei partigiani, di contrabbandieri e passatori, di finestre oscurate, così come della vita di allora a Chiasso, nel Mendrisiotto, in Ticino e in Svizzera.
Le tappe del Percorso Letterario offrono la possibilità di leggere il testo, ascoltare il racconto degli allievi e dei docenti attraverso codici Qr, scoprire il territorio, conoscere la nostra storia. I pannelli sono corredati da cartoline d’epoca messe a disposizione dai collezionisti Marzio Canova e Antonella Nessi-Bächtold.

Incontro con il villaggio di Neve Shalom - Bellinzona

Oggi, 26 gennaio dalle 16 alle 18, in occasione della Giornata della Memoria 2022, la HMI – Scuola Moderna di Musica e la Fondazione Federica Spitzer propongono un incontro con il villaggio di Neve Shalom (conosciuto anche come Wahat al‐Salam), creato congiuntamente da Ebrei e Arabi palestinesi i cui membri sono impegnati nel lavoro di educazione per la pace, l’uguaglianza e la comprensione fra le due popolazioni.
Presso la sala del Consiglio comunale di Palazzo Civico a Bellinzona interverranno i rappresentanti dell’Associazione Amici di Neve Shalom (Italia) che illustreranno il modello di convivenza rappresentato dal villaggio.
Ci sarà inoltre la possibilità di un collegamento in diretta con la Direttrice delle istituzioni educative di Neve Shalom, Samah Salaime, e alcuni ragazzi della scuola del villaggio tramite una videochiamata.
I ragazzi della Scuola Moderna di Musica di Bellinzona, che hanno partecipato al progetto «A Gig With Wahat al-Salam Neve Shalom» vincitore del Premio Spitzer 2020, suoneranno alcuni brani dedicati ai loro coetanei della scuola del villaggio.
Il progetto ha favorito lo sviluppo di una sinergia tra realtà scolastiche e associative del territorio, coinvolgendo oltre alla Scuola di musica anche il Club Unesco Ticino e alcuni ragazzi della scuola media di Ambrì che hanno lavorato sul tema con la docente Katia Senjic.
Il pomeriggio si concluderà con la consegna ufficiale del premio da parte del sindaco di Bellinzona Mario Branda, che non ha potuto essere fatta nel 2021 a causa della pandemia.
Tutto l’evento sarà trasmesso in diretta streaming al link disponibile sul sito ufficiale dell’istituto HMI.

La strada dei polacchi - Losone

Quest’anno ricorre l’ottantesimo della costruzione della strada dei polacchi a Losone. Si chiama così perché fu costruita dai soldati rifugiati durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Ticino ne accolse oltre mille.
Per ricordare questo capitolo della storia del Cantone, venerdì a Losone è arrivata l’ambasciatrice Iwona Kozlowska.
Dalla Francia occupata si rifugiarono infatti in Svizzera oltre 40’000 soldati, un quarto erano polacchi. Correva l’anno 1940. Circa 1’500 polacchi furono accolti in diversi luoghi del Ticino e impiegati in lavori di pubblica utilità. A Losone lo testimoniano la strada, la bonifica delle guerre, alcune targhe commemorative, e diverse famiglie che ancora vivono nella regione.

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