Giornata internazionale delle cure: in Svizzera mancano 13mila operatori. Polito, Unia: "Servono misure rapide"

Redazione

12 Maggio 2022 - 16:37

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Véronique Polito, vicepresidente di Unia: «Il popolo ha dimostrato di sostenere il personale curante e soprattutto di volere buone condizioni di lavoro a garanzia di cure di qualità».

Giornata internazionale delle cure: in Svizzera mancano 13mila operatori. Polito, Unia: "Servono misure rapide"

Oggi in tutta la Svizzera si celebra la Giornata internazionale delle cure infermieristiche e assistenziali. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di queste figure professionali nell’ambito della sanità mondiale.
La data del 12 maggio non è stata scelta a caso e celebra Florence Nightingale, infermiera britannica nota come "la signora con la lanterna", considerata la madre dell’infermieristica moderna, nata appunto il 12 maggio del 1820 a Firenze. Fu la prima a proporre l’organizzazione degli ospedali da campo.

Una professione in calo

Come confermato dal sindacato Unia, in Svizzera da tempo si rileva un numero troppo elevato di persone impiegate nelle cure che abbandonano la professione. Le ripercussioni non gravano solo sul personale che rimane in servizio, ma anche sulle persone assistite. Secondo il sindacato Unia è necessario migliorare le condizioni di lavoro in cui sono costrette a operare queste risorse.

La parola agli enti

"Il Consiglio federale vuole attuare l’iniziativa sulle cure in due tappe - scrive il sindacato -. Rinvia il miglioramento delle condizioni di lavoro, che con il calendario previsto non verrà introdotto prima di 3-4 anni. Ma è troppo tardi: già oggi nel ramo delle cure 13’000 posti di lavoro sono vacanti. Le dure condizioni di lavoro rendono questa professione poco attrattiva e un numero troppo elevato di persone impiegate nel settore continua ad abbandonare la professione"

Il referendum di novembre

Da qui la richiesta agli enti della Confederazione - dai Cantoni ai Comuni - di emanare leggi efficaci in grado di garantire trattamenti adeguati agli operatori come peraltro già chiesto dal referendum di novembre 2021.
«Il popolo ha dimostrato di sostenere il personale curante e soprattutto di volere buone condizioni di lavoro a garanzia di cure di qualità. Solo così il personale curante potrà garantire un’assistenza adeguata a noi stessi e ai nostri familiari. Il popolo lo ha compreso. Adesso spetta al Parlamento e ai datori di lavoro dare attuazione a questa volontà», spiega Véronique Polito, vicepresidente di Unia.

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