Embargo gas russo: il Consiglio federale corre ai ripari e chiede delle riserve

Chiara De Carli

18/05/2022

18/05/2022 - 16:12

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Per minimizzare le conseguenze di un’eventuale sospensione delle forniture di gas russo, la Confederazione punta a creare una riserva invernale di gas.

Embargo gas russo: il Consiglio federale corre ai ripari e chiede delle riserve

La guerra in Ucraina e la decisione da parte dell’Unione europea sul rendersi indipendente al più presto possibile dal gas russo mette la Svizzera in condizione di potenziare l’approvvigionamento di gas per il prossimo inverno. A oggi infatti dipende dalle importazioni e non dispone di proprie infrastrutture di stoccaggio. Il Governo ha quindi imposto al settore del gas di assicurarsi capacità di stoccaggio nei Paesi limitrofi e opzioni per ulteriori forniture di gas. A tale scopo ha posto in vigore un’ordinanza urgente e ha preso atto del piano elaborato dal settore e dalle autorità federali per la creazione di una riserva di gas invernale, concretizzando le decisioni del Consiglio federale di inizio marzo.

Riserva gas invernale

Il concetto di creazione di una riserva invernale di gas mira a minimizzare le conseguenze che avrebbe un eventuale sospensione delle forniture di gas russo. Per questo sono previste due misure aggiuntive oltre all’approvvigionamento ordinario, che come ogni anno viene effettuato dai fornitori svizzeri e copre le esigenze dei consumatori del nostro Paese:

  • riserva fisica: una parte dell’approvvigionamento ordinario di gas deve essere garantita tramite lo stoccaggio, principalmente nei Paesi limitrofi. Questa riserva fisica è destinata a coprire il 15% (circa 6 TWh) del consumo annuale di gas della Svizzera (circa 35 TWh). Circa la metà di questa riserva fisica è già stata prenotata in Francia dalle società regionali Gaznat e Gasverbund Mittelland (GVM).
  • opzioni per ulteriori forniture di gas: oltre all’approvvigionamento ordinario devono essere acquistati 6 TWh in Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi sotto forma di opzioni per la fornitura di gas di origine non russa, cui in caso di necessità la Svizzera potrà ricorrere con breve preavviso dietro pagamento di un corrispettivo fisso. Questa quantità equivale a circa il 20% del nostro consumo invernale. Ciò permetterà anche una diversificazione dei canali di approvvigionamento.

    Nel comunicato stampa diffuso oggi dal Consiglio federale viene sottolineato che queste nuove misure devono essere considerate come lavori preliminari alla legge sull’approvvigionamento economico del Paese. Il Consiglio federale invita la task force a portare a termine il piano per la riserva di gas congiuntamente al Defr e al Datec e a informarlo entro la metà di giugno.

Piano di gestione

Ancora da definire rimane la gestione della riserva di gas. Con un piano specifico dovrà essere stabilito come e quando ricorrere alla riserva, chi potrà utilizzarla e a quale prezzo. Sarà inoltre necessario garantire la trasparenza sui contratti stipulati e sui costi, nonché garantire le necessarie capacità della rete per l’importazione di gas. Se nel corso dei prossimi lavori si rivelasse impossibile attuare le misure ordinate dalla Confederazione nel rispetto del diritto in materia di concorrenza, il Consiglio federale valuterà quali regole adottare e prevede di intensificare i contatti bilaterali per valutare la possibilità di firmare accordi bilaterali che garantiscano l’accesso agli impianti di stoccaggio.

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