Bollette 8 volte più care, ma più dei prezzi le aziende temono il taglio di elettricità e gas

Sara Bracchetti

15 Settembre 2022 - 09:30

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Ennesimo sondaggio di Economiesuisse: 3 imprese su 5 non sono pronte a fronteggiare l’emegenza e una su 3 sarebbe costretta a interrompere la produzione; 4 su 5 pensano sia solo l’inizio.

Bollette 8 volte più care, ma più dei prezzi le aziende temono il taglio di elettricità e gas

Ormai non fa più neanche notizia: le aziende sono preoccupate, molto e sempre di più, per la situazione che si è creata intorno all’energia e, fra i timori più grandi, si è guadagnato il primo posto quello delle strozzature energetiche, che nessun’altra ansia minaccia di spodestare prossimamente dall’ingrato trono. Ma su una cosa le imprese elvetiche sono d’accordo: non bisogna abbassare la guardia, né lasciare che, per chi osserva da fuori, le difficoltà di quanti fanno business diventino norma, abitudine. Per questo Economiesuisse ha organizzato l’ennesimo sondaggio: raccogliendo risultati magari prevedibili, ma che necessitano di essere segnalati ancora una volta all’opinone pubblica per la loro gravità crescente.

Trecento organizzazioni intervistate

Poco meno di 300 organizzazioni intervistate (295), tra il 19 agosto e il 6 settembre. Un’azienda su tre ha dichiarato di avere problemi seri con l’approvvigionamento energetico, a causa di costi 8 volte superiori alla norma. Ma a fare ancora maggiore impressione è il pessimismo serpeggiante, neanche in maniera troppo velata: ben quattro aziende su cinque pensano sia solo l’inizio e che i prezzi dell’elettricità possano solo aumentare.

Il terrore di uno stop improvviso

Non è però solo un problema di soldi, comunque importante e capace, alla lunga, di segnare le sorti e la sopravvivenza delle aziende. A terrorizzare è la possibilità di rimanere a corto di elettricità, dunque di dover interrompere la produzione. Anche il gas è in cima ai pensieri negativi degli imprenditori, che loro malgrado scommettono, in un caso su tre, su una disponibilità insufficiente.

Prevenire? Non sempre è possibile

Come reagire? Con misure che non tutti sono in grado di sostenere, scrivono nero su bianco gli imprenditori. I generatori di energia di emergenza, per esempio, non sono adatti a ogni circostanza; vale a dire che, a conti fatti, il 60% delle imprese non sarebbe in grado di far fronte a una carenza di elettricità o gas e, in un caso su tre, non saprebbe garantire la continuità del business.

L’altro problema: la consegna dei materiali

Non c’è però solo l’energia, che ha assorbito ogni attenzione facendo trascurare disagi non così insignificanti, che si trascinano dai tempi del Covid. Sei aziende su dieci hanno ribadito le difficoltà incontrate in passato nella consegna dei materiali, in particolare per quanto riguarda i semiconduttori. Si tratta del prodotto oggi più colpito in una “classifica” dove si segnalano ancora i chip, ma anche le materie pastiche e i prodotti chimici.

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