In Svizzera manca il burro. L’Ufag approva un’importazione extra

Chiara De Carli

21 Marzo 2022 - 09:27

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Aumentata nuovamente di 2’000 tonnellate il contingente doganale per l’importazione di burro nel 2022.

In Svizzera manca il burro. L'Ufag approva un'importazione extra

Il burro è una parte fondamentale nella tradizione culinaria svizzera. Presente in quasi tutte le pietanze è così tanto usato che l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) ha deciso di aumentare nuovamente di 2’000 tonnellate il contingente doganale per l’importazione di burro nel 2022. La richiesta è stata portata avanti dall’Interprofessione Latte per soddisfare la domanda fino a fine anno.

Il burro scarseggia?

Secondo le stime della categoria, quest’anno l’offerta di burro indigeno è troppo scarsa per soddisfare la domanda. Gran parte della produzione di latte viene infatti tuttora trasformata in formaggio. L’Interprofessione Latte calcola che il burro autoctono inizierà a scarseggiare in autunno. La seconda liberazione delle importazioni di quest’anno deve però avvenire ora, affinché gli operatori del commercio e le aziende di trasformazione possano smerciare progressivamente il burro importato.

Richiesta accettata

Per questi motivi, l’UFAG ha deciso di dar seguito alla richiesta dell’Interprofessione Latte di aumentare di 2000 tonnellate il contingente doganale del burro con effetto al 1° aprile 2022. Il quantitativo extra sarà messo all’asta come di consueto. Le 2000 tonnellate extra coprono all’incirca il fabbisogno di due settimane. La domanda di burro in Svizzera supera mediamente 40’000 tonnellate l’anno.

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