L’industria tecnologica svizzera è in flessione. E le prospettive non sono delle migliori

Redazione

16 Novembre 2023 - 08:51

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Lo rivela l’indagine di Swissmem. Nel terzo trimestre del 2023 le commesse per l’industria tecnologica svizzera sono diminuite del -10,5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

L'industria tecnologica svizzera è in flessione. E le prospettive non sono delle migliori

La flessione dell’industria tecnologica svizzera iniziata nella prima metà del 2023, nel corso del terzo trimestre si è aggravata. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le commesse sono diminuite del -10,5%, le esportazioni di beni del -5,5% e il fatturato del -1,5%.
Il comparto interessa l’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera, oltre ai settori tecnologici correlati.

Tendenza futura

I valori molto bassi dell’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) a livello mondiale indicano in alcuni casi che la flessione continuerà anche nei prossimi mesi. Gli elevati tassi di interesse nei principali mercati di vendita stanno frenando la domanda di beni strumentali e la permanente pressione al rialzo del franco svizzero mette sotto pressione i margini economici. L’industria tecnologica sta vivendo una flessione ciclica. In queste fasi di recessione, buone condizioni quadro assumono un’importanza ancora maggiore del solito. Le aziende non devono quindi essere gravate da ulteriori oneri. Nell’interesse dei posti di lavoro, è anche necessario contenere le richieste salariali.

Q3, la situazione

Nel terzo trimestre del 2023 le commesse per l’industria tecnologica svizzera sono diminuite del -10,5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Nell’insieme dei primi nove mesi, le commesse sono diminuite del -9,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’andamento negativo degli affari si è riflesso anche nel fatturato per il terzo trimestre. È diminuito del -1,5% rispetto allo scorso anno. Complessivamente, il fatturato per i primi nove mesi del 2023 è rimasto al livello dello scorso anno (-0,1%). Con l’87,7%, nel terzo trimestre del 2023 l’utilizzo della capacità produttiva delle aziende era ancora leggermente superiore alla media calcolata sul lungo periodo (86,2%). Tuttavia, dal primo trimestre del 2022 ha subito una costante diminuzione.

Calo delle esportazioni

Nei primi nove mesi del 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le esportazioni di beni dell’industria tecnologica svizzera sono diminuite del -2,5%, raggiungendo un valore di 52,7 miliardi di franchi svizzeri. Nel solo terzo trimestre del 2023, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, il calo delle esportazioni di beni è stato del -5,5%. Tra i principali gruppi di prodotti, le esportazioni di metalli sono diminuite del -9,6%, quelle di strumenti di precisione del -2,5% e quelle della costruzione di macchine del -0,5%. Solo le esportazioni di elettrotecnica ed lettronica hanno registrato una leggera crescita, pari all’1,5%. Nei primi nove mesi, tutti i principali mercati di vendita hanno segnato un andamento negativo. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del -4,6%, verso l’Asia del -4,3% e verso l’UE del -1,8%. L’unico raggio di speranza è l’India. Dal 2021, questo promettente mercato di vendita è in continua crescita. Le esportazioni di beni verso l’India sono aumentate del 9,8% nei primi nove mesi di quest’anno.

Prospettive fosche

È probabile che la flessione dell’industria tecnologica svizzera continui anche nei prossimi mesi. Lo indicano i dati molto bassi dell’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) a livello mondiale. Anche gli imprenditori membri di Swissmem sono molto più pessimisti rispetto all’inizio dell’anno. Secondo l’ultimo sondaggio, il 37% prevede per i prossimi dodici mesi una diminuzione delle commesse provenienti dall’estero. All’inizio dell’anno, solo il 28% faceva questa valutazione. Il 43% degli intervistati prevede che l’entrata di commesse rimarrà invariata. Solo il 20% ne prevede un aumento.

Contesto macroeconomico difficile

La Germania è in recessione e i mercati chiave degli Stati Uniti e della Cina hanno un’evoluzione debole. Inoltre, gli elevati tassi d’interesse a livello mondiale stanno frenando la domanda di beni strumentali, cosa che si potrebbe accentuare in caso di ulteriori aumenti dei tassi d’interesse. A questo si aggiunge la permanente pressione al rialzo del franco svizzero, fatto che ostacola la competitività internazionale dell’industria tecnologica svizzera. Un’ulteriore rivalutazione sarebbe fatale. Stefan Brupbacher, direttore di Swissmem, è preoccupato: "La raccolta ordini è debole. La maggior parte delle aziende del settore tecnologico sta affrontando un momento difficile. Questa flessione ciclica che probabilmente durerà più a lungo di quanto inizialmente auspicato. In questa situazione, è importante che alle aziende non vengano imposti ulteriori oneri. Ad esempio, si dovrebbero evitare misure amministrative complesse e inefficaci quali l’indice di riparazione che sarà presto discusso nell’ambito dell’iniziativa parlamentare "Rafforzare l’economia circolare svizzera". Nell’interesse dei posti di lavoro, è necessario agire con moderazione anche per quanto riguarda le richieste salariali".

Il commento di Martin Hirzel

Il presidente di Swissmem Martin Hirzel sottolinea: "Nelle fasi di recessione, buone condizioni quadro assumono un’importanza ancora maggiore del solito. Per l’industria tecnologica, l’accesso senza ostacoli ai mercati di vendita è fondamentale. Spero che i negoziati per l’accordo di libero scambio con l’India raggiungano presto una svolta. Mi aspetto anche che i progressi compiuti nei colloqui esplorativi con l’UE si traducano in negoziati di successo. Questo è l’unico modo per continuare con successo il percorso bilaterale con l’UE".

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