Investimenti: tornano in auge le obbligazioni di Stato. Vi spieghiamo perché

Redazione

07/07/2022

07/07/2022 - 11:16

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Gli esperti rispolverano un’opportunità trascurata: le obbligazioni di Stato . Una classe d’investimento ritenuta per lungo tempo poco interessante, torna a essere una valida alternativa interessante in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.

Investimenti: tornano in auge le obbligazioni di Stato. Vi spieghiamo perché

Gli esperti sembrano tutti concordi nel ritenere che i prossimi mesi saranno all’insegna del Bear Market. Come sottolineano i tecnici di banca Raiffeisen, le banche centrali proseguiranno la loro politica monetaria restrittiva e aumenteranno ulteriormente i tassi di riferimento.
I rischi di recessione quindi, sono destinati ad aumentare e purtroppo in modo significativo.

Delusione cocente

Siamo sinceri. Il primo semestre dell’anno è stato deludente per gli investitori. Fatta eccezione per oro e materie prime, tutte le classi d’investimento hanno subito un netto calo. «Persino con una tattica d’investimento più difensiva, non è stato possibile evitare ampie perdite», ha confermato Matthias Geissbühler, Chief Investment Officer (CIO) di Raiffeisen Svizzera.
La guerra in Ucraina ha spinto alle stelle i prezzi delle materie prime. A ciò si è aggiunta la rigorosa strategia «Zero Covid» in Cina, che ha portato ad un lockdown durato settimane nella metropoli economica di Shanghai. Risulato? Nel primo semestre i tassi d’inflazione hanno continuato a salire, raggiungendo in alcuni casi i livelli rilevati l’ultima volta negli anni ’80.

Banche centrali in affanno

Nel turbinio generale di questa situazione, anche le banche centrali sono state prese completamente alla sprovvista e sono state costrette a intervenire in modo molto più rapido e deciso per contenere l’inflazione.
La Banca centrale statunitense (Fed) ha avviato una rigorosa inversione di tendenza nella politica monetaria. I tassi di riferimento sono già stati aumentati complessivamente dell’1.50% e a giugno è iniziata la riduzione del bilancio della Banca centrale, che ha raggiunto quasi nove mila miliardi di dollari.
A giugno, anche la Banca nazionale svizzera (BNS) ha sorpreso con un aumento dei tassi di 50 punti base, il primo da 15 anni. «Il forte aumento dei tassi ha portato a una correzione di valore generale sui mercati finanziari, a cui si sono aggiunte le preoccupazioni per un brusco rallentamento dell’economia», spiega Matthias Geissbühler.

Rischio di recessione?

Alla luce di queste nuove circostanze, durante il primo semestre Raiffeisen Svizzera ha rivisto le sue previsioni di crescita al ribasso. Per quest’anno gli esperti del settore prevedono una crescita dell’economia mondiale del 2.5%. In Svizzera il prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe crescere del 2.2%.
«In termini di economia mondiale, ci troviamo in un contesto stagflazionistico», spiega Geissbühler. Senza una previsione in calo dell’inflazione, le banche centrali proseguiranno nella loro politica monetaria restrittiva. «Questi aumenti dei tassi non avvengono in un contesto di congiuntura fiorente, ma in un momento in cui l’economia mondiale è già nettamente rallentata. Il margine entro cui operano le banche centrali è estremamente ristretto», sottolinea Geissbühler.
E i rischi di recessione sono aumentati.

Previsione al ribasso

«Il forte aumento dei prezzi alla produzione, le persistenti difficoltà di fornitura e i costi di finanziamento più elevati dovrebbero causare pressione sui margini. Le previsioni sugli utili devono essere riviste al ribasso», conclude Matthias Geissbühler. Di conseguenza, Raiffeisen Svizzera prevede un’elevata volatilità dei mercati azionari anche per i prossimi mesi. Gli strateghi d’investimento continuano a raccomandare di concentrarsi sulle azioni di società con bilanci solidi e che dispongano di una forte posizione di mercato. Ne fanno parte aziende che possono scaricare sui clienti finali l’aumento dei costi di input e in tal modo difendere i loro margini di utile. In linea con questo focus, si continua a privilegiare il mercato azionario svizzero rispetto alle altre regioni.

Opportunità: le obbligazioni di Stato

Una classe d’investimento ritenuta per lungo tempo poco interessante, torna a essere una valida alternativa d’investimento. Secondo Matthias Geissbühler, questo offre delle opportunità: «Anche se le banche centrali dovessero continuare a intervenire sui tassi, è probabile che i tassi a lungo termine abbiano già concluso la parte principale della fase di crescita. Se lo scenario di recessione dovesse diventare realtà, varrebbe la pena acquistare i titoli di stato agli attuali livelli di rendimento».

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