Il Consiglio federale contro lo stop anticipato alle vendite di auto a benzina e diesel

Matteo Casari

28/06/2023

28/06/2023 - 14:48

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Il Governo si è dichiarato contrario a una transizione troppo frettolosa verso la mobilità a zero emissioni, suggerendo di uniformarsi al percorso tracciato dall’Ue.

Il Consiglio federale contro lo stop anticipato alle vendite di auto a benzina e diesel

il Consiglio federale raccomanda di non considerare uno stop anticipato delle vendite per i veicoli a benzina e a diesel, secondo quanto adottato nella riunione del 28 giugno 2023 nel rapporto in adempimento al postulato «Trasporti a zero emissioni fossili entro il 2050».

Il CF raccomanda di rinunciare a misure premature e non coordinate con la politica dell’UE, come lo «stop alle immatricolazioni» o lo «stop alle vendite», e di passare invece a trasporti senza combustibili fossili entro il 2050 in modo graduale e analogo alle misure previste dall’UE.
Il rapporto mostra anche che l’introduzione di un diritto all’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici è difficile dal punto di vista della costituzionalità. Tuttavia, uno sviluppo più rapido delle possibilità di ricarica potrebbe essere realizzato tramite misure cantonali ad hoc.

La transizione verso una mobilità a zero emissioni

Il rapporto in adempimento dei postulati dei consiglieri nazionali Jürg Grossen (20.4627), Matthias Samuel Jauslin (20.4640) e Marco Romano (20.4694) contiene una panoramica delle attuali basi legali nonché degli ostacoli e delle possibili misure per passare a un sistema di trasporto a zero emissioni fossili.
Il documento prende in esame varie opzioni per quanto riguarda i diritti fondamentali, la compatibilità con la Costituzione federale e gli obblighi internazionali, considera inoltre l’introduzione di un diritto all’infrastruttura di ricarica per gli inquilini e i comproprietari per piani e presenta delle alternative.

Svizzera e UE non allineati

La Svizzera dovrebbe rinunciare ad adottare provvedimenti prematuri concernenti le normative per i veicoli se non sono in linea con la politica dell’UE, come ad esempio lo «stop alle immatricolazioni» o lo «stop alle vendite».
Queste misure potrebbero infatti essere in contrasto con gli obblighi internazionali della Svizzera e, a seconda dei loro contenuti, problematici anche sul piano costituzionale. La Svizzera dovrebbe invece attuare il passaggio a un sistema di trasporto a zero emissioni fossili di pari passo con l’UE e con le stesse misure, vale a dire l’inasprimento dei valori obiettivo di CO2.

Il CF vuole uniformare le misure europee

Di conseguenza, le norme sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli in Svizzera vanno mantenute e adattate come nell’UE. L’attuale obiettivo dell’UE per il 2025 e quelli proposti dalla Commissione europea nel pacchetto «Fit for 55» a partire dal 2030 (valori obiettivo inferiori del 55% per le automobili e del 50% per i veicoli commerciali leggeri) dovrebbero essere attuati conformemente al messaggio del 16 settembre 2022 concernente la revisione della legge sul CO2.
Inoltre, è prevista l’introduzione di valori obiettivo per i veicoli pesanti. Gli obiettivi dell’UE per il periodo dal 2035 saranno adottati in una fase successiva.

La dotazione di infrastrutture di ricarica

Un diritto all’installazione o alla tolleranza dell’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere sancito nel codice delle obbligazioni per gli inquilini e nel codice civile per i comproprietari per piani. Tuttavia, ciò potrebbe essere in contrasto con la garanzia della proprietà, sancita nella Costituzione, e la libertà economica e contrattuale.
In alternativa, i Cantoni possono attuare autonomamente programmi di sostegno o emanare regolamenti per creare i presupposti costruttivi e dotare edifici e parcheggi di infrastrutture di ricarica in base allo stato della tecnica.
La Confederazione sostiene i veicoli elettrici e le necessarie infrastrutture di ricarica con la roadmap mobilità elettrica 2025. Inoltre, la revisione della legge sul CO2, pendente in Parlamento, prevede un sostegno finanziario per le infrastrutture di ricarica da parte della Confederazione.

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