L’allarme nucleare spaventa le borse: giù i mercati asiatici. Franco vicino alla parità con l’euro

Redazione

04/03/2022

04/03/2022 - 10:31

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L’ultimo scambio minimo registrato tra franco e euro è di 1,0113. L’instabilità generata dalla guerra spinge gli investitori verso i classici beni rifugio. E la valuta rossocrociata da sempre è sinonimo di stabilità.

L'allarme nucleare spaventa le borse: giù i mercati asiatici. Franco vicino alla parità con l'euro

Paura e sconcerto. Le borse internazionali hanno reagito così all’attacco russo di questa notte rivolto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina, la più grande d’Europa.
Il sito - che adesso è stato messo in sicurezza - rappresenta una minaccia per tutta l’Europa: in caso di esplosione, ci sarebbero conseguenze dieci volte più gravi di quelle prodotte dal disastro di Chernobyl.

Reazione dei mercati

Immediata la reazione delle piazze internazionbali, che hanno risentito negativamenbte della notizia giunta nella notte dall’Ucraina.
Gli indici asiatici cadono a picco, con Nikkei sotto di oltre 2 punti e Hong Kong in in perdita di oltre i 2 punti e mezzo.
Male anche le azioni cinesi scambiate su Shanghai e Shenzhen in ribasso di oltre l’1%.
Partenza negativa anche per la borsa svizzera, che alle 10 e 10 segnava 11.440,70 punti, in calo del 2%, mentre lo SPI segnava a 14.535,01 punti con una flessione dell’1,62%.

Petrolio e oro
Dopo il crollo dei giorni scorsi, il petrolio continua a viaggia sui $ 110 al barile, l’oro è rimasto stabile sui 1.940 dollari l’oncia e il dollaro è salito, facendo scivolare l’euro.

Franco svizzero

Continua inarrestabilela corsa del franco sull’euro. Giorno dopo giorno la corsa della valuta svizzera si avvicina sempre di più alla parità. Non accadeva dal 2015. L’ultimo scambio minimo registrato è stato di 1,0113. I motivi sono ovvi: l’instabilità generata dalla guerra spinge gli investitori verso i classici beni rifugio. E la valuta rossocrociata da sempre è sinonimo di stabilità.

Materie prime verso massimi storici

Le materie prime stanno concludendo una settimana storica per gli incrementi dei prezzi.
Ad aggravare la situazione si aggiunge la chiusura di molti porti del Mar Nero, mentre alcune linee di container hanno interrotto le rotte russe. Il disagio si riflette anche in Ticino, dove le società di logistica lamentano la mancanza di autisti dell’Est, necessari a trasportare le merci.

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