Mercati: le voci sull’aumento dei tassi tingono di rosso Wall Street

Gabriele Stentella

05/05/2021

05/05/2021 - 10:47

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Negli USA hanno destato preoccupazioni le parole della segretaria del Tesoro riguardo un possibile aumento dei tassi. La Fed smentisce, ma Wall Street scivola in rosso.

I listini statunitensi sono oggi preda di forti ribassi, con le azioni delle società tecnologiche che arrivano a perdere anche più del 3%. A riaccendere i timori degli investitori sono state le parole della segretaria del Tesoro Janet Yellen, secondo la quale i tassi d’interesse potrebbero subire un aumento in un futuro prossimo.

In Asia nel frattempo anche la borsa di Seul ha chiuso per ferie e Hong Kong rimane l’unica operativa delle piazze principali del continente. Hang Seng al momento registra perdite superiori allo 0,5%.

Andiamo ad analizzare la situazione dei mercati più da vicino.

Yellen: tassi d’interesse prossimi all’aumento, ma la Fed rassicura

Le parole della segretaria del Tesoro USA Janet Yellen hanno causato, nella notte, una brusca battuta d’arresto dei principali listini statunitensi, che hanno poi registrato movimenti contrastanti.

Secondo la Yellen, che dal 2014 al 2018 ha ricoperto la carica di Presidente della Federal Reserve, i tassi d’interesse sarebbero prossimi ad aumentare nel breve periodo, spinti vero l’alto da un costante incremento della spesa pubblica. Sempre secondo il parere della segretaria del Tesoro, l’economia statunitense risponderà positivamente a questi stimoli. Tuttavia sembra che in un successivo intervento Janet Yellen abbia corretto il tiro, affermando che al momento non è raccomandabile aumentare i tassi d’interesse.

Sebbene l’attuale Presidente della Federal Reserve Jerome H. Powell abbia più volte sottolineato che i tassi d’interesse saranno mantenuti ai livelli minimi, tra gli analisti tornano a farsi strada le preoccupazioni riguardanti un abbandono precoce di questa politica.

Wall Street: guadagna solo il Dow Jones, i Big tecnologici in caduta libera

Il riaccendersi delle preoccupazioni relative ai tassi d’interesse hanno causato una forte spinta ribassista nei principali listini USA. Il NASDAQ chiude a -1,85%, e le azioni di Moderna, la multinazionale farmaceutica che ha sviluppato l’omonimo sieri anti-COVID, si dimostrano le peggiori, perdendo più del 6% del loro valore. Crollano anche le azioni delle grandi società tecnologiche. Le performance di Apple sono state le più deludenti, e il titolo perde il 3,54%. Segue Amazon (-2,2%), Tesla (-1,65%), Microsoft (-1,62%), Google (-1,55%) e Facebook (-1,31%).

Il Dow Jones chiude in leggerissimo rialzo dello 0,06%, sostenuto dall’incremento delle azioni di Dow (+2,59%), Caterpillar (+2,3%) e Johnson&Johnson (+1,55%). l’Indice S&P500 perde invece lo 0,67%.

Materie prime ancora in rialzo, petrolio sopra i 66$ a barile

Nel mercato delle materie prime continua la corsa del Rame, che dopo un leggero calo è tornato sopra i 10.000$ a tonnellata. Anche il Palladio si mantiene sopra il suo massimo di 3.000$. L’Argento è invece tornato a perdere lo 0,56% dopo una settimana segnata da forti rialzi.

Il petrolio è tornato alla quotazione di 66$, crescendo quasi dell’1% e guadagnando su base settimanale quasi il 4,11%.

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